Beni per 4,5 milioni di euro tra cui ville, appartamenti, una struttura alberghiera in una delle zone più belle della Sardegna, ma anche conti correnti e depositi bancari, e un nutrito parco auto sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza della Tenenza di Arbatax a Mario Pischedda, 53 anni, di Tortolì, ritenuto evasore fiscale “seriale” e “persona socialmente pericolosa”, recentemente finito agli arresti domiciliari per bancarotta fraudolenta nell’ambito dell’operazione Dirty Oil. Il sequestro, misura di prevenzione patrimoniale, è stato emesso dal Tribunale di Lanusei.
Secondo gli inquirenti Pischedda era ufficialmente nullatenente, ma di fatto aveva accumulato un ingente patrimonio che adesso è stato sequestrato. Si tratta di dieci immobili ad uso abitativo – alcuni in zone rinomate della Sardegna come Olbia, frazione di Murta Maria, e Arbatax, nella baia di Porto Frailis -, un albergo a Tortolì, un terreno di 1.200 metri quadri (situato in zona San Gemiliano di Tortolì), 14 autoveicoli, le quote di cinque società di capitali e numerosi conti correnti e libretti di deposito. Un vero e proprio “tesoro”, che secondo i finanzieri sarebbe stato accumulato dal 53enne con la sistematica evasione fiscale negli ultimi venti anni. Pischedda era noto alle forze dell’ordine per tre diverse bancarotte fraudolente e numerose denunce per reati tributari e comuni che vanno dall’abuso edilizio, all’appropriazione indebita, ma anche truffe assicurative, lesioni, simulazioni di reato e falsa testimonianza. Secondo l’accusa dagli ’90 a oggi, nonostante i fallimenti avrebbe comunque amministrato società intestate ai famigliari o alla moglie, dove sarebbero confluiti i beni provenienti dall’evasione fiscale. Secondo le analisi portate a termine dalla Guardia di Finanza, attraverso le varie società avrebbe evaso oltre 26 milioni.