Appello ai russi della Costa Smeralda: ‘Donate 500mila vaccini Sputnik ai sardi’

“Chiedere ai tanti russi facoltosi che frequentano la Costa Smeralda di donare 500mila vaccini Sputnik alla Sardegna”. A proporlo, con un appello alquanto bizzarro al presidente della Regione Christian Solinas è il patron di Studio Vacanze, società che si occupa di turismo, Giovanni Sanna. È intervenuto a “Alle nove”, podcast live che va in onda dal lunedì al sabato su www.icebergonair.it. “Ormai l’approvazione da parte dell’Ema è imminente – sottolinea – al governatore chiedo di invitare qualcuno dei russi a un tavolo”. Oltretutto, spiega, “la donazione consentirebbe di superare tutte le barriere europee che impediscono l’acquisto dei vaccini”. E “di sicuro se un russo, in Costa Smeralda ce ne sono tanti, donasse gli Sputnik alla Sardegna, forse – osserva Sanna – avremmo vinto la nostra battaglia. Io ho già cinque medici pronti a iniziare la vaccinazione. Il mio è un appello, proviamoci”.

Intanto il presidente della Regione è intervenuto sui dati delle vaccinazioni che vedono l’Isola ancora ultima regione in Italia per dosi somministrate: “Se consideriamo che le linee guida del Governo prevedono una scorta del 30% per garantire le seconde inoculazioni in caso di ritardi o riduzioni delle consegne, per noi accentuati dalla condizione di insularità, ci rendiamo conto che la Sardegna è assolutamente in linea con il piano di vaccinazioni previsto”. Così Solinas al Tgr Sardegna: “Abbiamo ricevuto al 24 marzo – prosegue – 279.090 dosi di vaccini tra Pfizer, Moderna ed Astrazeneca. Alla stessa data ne abbiamo inoculato 188.429, pari al 68%”, ha ricordato il presidente della Regione. Inoltre, “stiamo comunque lavorando per aumentare la capacità complessiva del sistema di vaccinare attraverso grandi hub territoriali come la Fiera di Cagliari, la Stazione Marittima di Olbia ed altre strutture in tutte le città capoluogo”.

Il vero tema, ha chiarito Solinas, “è la certezza degli approvvigionamenti da parte dello Stato e l’efficacia dei diversi vaccini. Voglio infatti ricordare che le incertezze su AstraZeneca, con il conseguente blocco disposto dalle autorità sanitarie nazionali, hanno da un lato determinato un ritardo nell’inoculazione e dall’altro una percentuale di oltre il 20% di rifiuti da parte dei soggetti chiamati per la vaccinazione”.

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