Li ha sorpresi mentre rovistavano in casa in cerca di denaro e oggetti di valore ed è stato aggredito, massacrato di botte e ucciso. È quanto emerge dall’ordinanza firmata dalla Gip, Federica Fulgheri che oggi ha tenuto in cella Rubens e Bryan Carta, i due fratelli, rispettivamente di 31 e 27 anni, arrestati con l’accusa di omicidio volontario per aver ucciso Tonino Porcu, il 78enne allevatore in pensione pestato a sangue nella sua abitazione a Ghilarza nella notte tra il 21 e il 22 febbraio scorsi. Nell’ordinanza la giudice ricostruisce quanto accaduto nella casa al numero 45 di via Regina Elena, parificando la posizione dei due fratelli. I due, da quanto si apprende potrebbero aver agito dopo aver assunto droghe, forse cocaina. Sono entrati in casa da una porta posteriore e hanno iniziato a rovistare ovunque in cerca di denaro e preziosi. L’anziano il quel momento stava dormendo ed è stato svegliato dai rumori. ha sorpreso i due fratelli mentre mettevano a segno il furto ed è stato aggredito. I due lo hanno colpito ripetutamente in diverse parti del corpo, lasciandolo agonizzante. Roberto Demontis, il medico legale incaricato dal pm, Marco De Crescenzo, riscontrerà durante l’autopsia numerose ferite in diverse parti del corpo dal volto alla schiena.
I fratelli avrebbero continuato a rovistare in casa, riuscendo a recuperare i duemila euro nascosti nella scatola. Presi i soldi sono usciti dall’abitazione e si sono allontanati a bordo di un’auto. La macchina, emerge nell’ordinanza, sarebbe stata ripresa da una telecamera di sorveglianza. Questo è però solo uno degli elementi che inchioda i due fratelli. In casa i carabinieri del Ris hanno trovato numerose tracce di sangue e impronte riconducibili ai due fratelli.
Secondo la ricostruzione fatta dalla Gip, l’anziano non sarebbe morto subito ma tre o quattro ore dopo il brutale pestaggio. Il corpo di Tonino Porcu sarà scoperto molte ore dopo dalla signora che si occupava delle pulizie e dal nipote che erano andati a cercarlo visto che non lo vedevano da lunedì. “Chiederemo copia degli atti e valuteremo come procedere”, ha detto l’avvocato Agostinagelo Marras che insieme al collega Fabio Messina difende Bryan Carta. Una linea identica a quella che, con buona probabilità, terrà anche l’avvocato Angelo Battista Mario Marras che rappresenta Rubens Carta, il primo ad aver ammesso le proprie responsabilità.
Manuel Scordo