Anche in Sardegna riaprono le palestre. Ingressi limitati, per ora entra solo il 50%

Palestre riaperte anche in Sardegna. Con tanta voglia di riprendere. Non solo da parte dei gestori che hanno investito negli anni scorsi in strutture e attrezzature, ma anche da parte degli appassionati di pesi, spinning e di tapis roulant. “Già dalle scorse settimane – spiega all’Ansa Davide Dotta, palestra Athlon di Cagliari – abbiamo ricevuto tante chiamate per richiedere informazioni sulle possibili riaperture. E oggi la risposta è stata positiva: dalle 6 del mattino registriamo un buon flusso di frequentatori. Siamo ancora alle prese con il contingentamento: rispetto al periodo pre-Covid la capienza è ridotta al 50 per cento. Ma è pur sempre una ripartenza”.

Presto si potrebbe passare zona bianca: “Con la speranza – continua Dotta – di tornare presto alla totale normalità. Importante però constatare che il movimento, nonostante tutto, non si è perso”. Le abitudini in palestra sono cambiate in base alle nuove normative anti pandemia. “Ormai le persone sanno già quali sono regole e comportamenti – osserva Dotta -, le principiali novità riguardano la distanza, la disinfezione delle attrezzature e il divieto di utilizzare gli spogliatoi per la doccia. Ma siamo contenti che si ripeta: l’impressione è sicuramente positiva”. In Sardegna le palestre vere e proprie sono – secondo un report pre-Covid di Confartigianato – sono 110. Ma tra gestione di impianti sportivi, circoli e altri enti e organizzazioni si arriva a 433 aziende sportive. Da oggi in zona gialla l’apertura di palestre è consentita nel rispetto dei protocolli e delle linee guida adottati dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, dipartimento per lo sport sentita la Federazione medico sportiva italiana (Fmsi), sulla base di criteri definiti dal Comitato tecnico-scientifico. Deve essere assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno due metri. E i locali devono essere dotati di adeguati sistemi di ricambio dell’aria, senza ricircolo.

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