Amianto, indagine su ‘morti sospette’: sequestrate aree ex Enichem di Ottana

Sopralluogo dei Carabinieri del Noe di Sassari, stamattina, nell’area industriale di Ottana: i militari, in collaborazione con i colleghi della compagnia di Ottana, cercano, su incarico dalla Procura di Nuoro, materiali tossici nella zona dove è nata e ha operato per oltre 40 anni l’industria chimica della Sardegna centrale. Dopo il sopralluogo i militari hanno sequestrato diversi terreni, alcuni reparti dell’ex Enichem e centinaia di fusti con dentro del materiale che deve essere ancora analizzato. Si indaga per inquinamento ambientale, omessa bonifica, smaltimento illeciti di rifiuti e sversamenti illegali. Le sostanze contenute nei fusti sequestrati verranno sottoposte ad analisi chimiche e biologiche per capire di quale natura siano.

Potrebbe essere una svolta, che arriva dopo l’esposto presentato in Procura l’11 novembre scorso dai vertici nazionali e regionali dell’associazione esposti amianto (Aiea) e dai rappresentanti di Medicina democratica, per denunciare decenni di diritti negati ai lavoratori ex Enichem, morti per patologie legate all’amianto. Un dossier ricco di informazioni a cui era allegata anche una cartina che indicava i punti in cui ci sarebbe un vero e proprio cimitero di veleni. Un caso che ha visto insieme, pochi giorni fa a Ottana, centinaia di ex lavoratori e vedove di operai morti di tumore, potenzialmente correlato all’amianto, e che è approdato anche in Parlamento: il deputato Michele Piras (Sel) ha presentato un’interpellanza in cui chiede al Governo il riconoscimento per gli ex operai delle patologie da amianto e una bonifica urgente del sito industriale del centro Sardegna. Il sopralluogo dei militari, per accertare se nella piana ci siano materiali inquinanti, è ancora in corso e potrebbe andare avanti anche nei prossimi giorni.

 

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