Ambiente, ecco la mappa degli impianti eolici e i siti non idonei

Una delibera di giunta della Regione ha dato il via oggi alla mappa degli impianti eolici. O meglio, alla cartina della Sardegna con le zone considerate non idonee a ospitare torri e pale.

Introdotto una sorta di principio di “presunta incompatibilità”. “In gioco vi sono due principi di valore costituzionale – ha detto l’assessore all’Urbanistica Cristiano Erriu nel corso della presentazione del provvedimento – da una parte la massima diffusione delle fonti di energia rinnovabile, dall’altra la salvaguardia e l’integrità del paesaggio”.

 

Non esistono divieti, ma si tratta di un elenco di siti che vengono considerati incompatibili. Indicazioni che, insomma, dovrebbero rendere più complicata, nelle aree da proteggere, l’installazione di impianti.

 

Non sono ritenute idonee innanzitutto le aree di notevole interesse pubblico, i beni vincolati ex legge, le zone già vincolate in occasione dell’approvazione del Ppr e nel sito Su Nuraxi di Barumini, inserito nella lista del patrimonio mondiale dell’Unesco. Le eccezioni: si potranno realizzare senza problemi gli impianti nelle aree industriali anche dismesse purché abbiano mantenuto la destinazione urbanistica o, in alcuni casi, nelle infrastrutture portuali commerciali e industriali.

 

Questo sotto il profilo urbanistico, mentre per quanto riguarda l’aspetto ambientale si parla di aree naturali protette e parchi nazionale. Nello specifico Asinara, La Maddalena, Capo Carbonara, Capo Caccia-Isola Piana, Penisola del Sinis-Mal di Ventre, Tavolara Punta Coda cavallo. E inoltre parchi e riserve regionali, monumenti naturali e aree di rilevante interesse naturalistico. Considerate non idonee anche le zone in cui è accertata la presenza di specie animali soggette a tutela dalle convenzioni e dalle direttive comunitarie. Poi le zone umide di importanza internazionale, aree incluse nella Rete Natura 2000, aree di riproduzione, alimentazione di specie protette e Iba, important bird areas.

 

“Vengono introdotti – ha detto l’assessore all’Ambiente Donatella Spano – delle classificazioni anche sulla potenza dell’impianto: questo è importante perché ci protegge dalle eventuali speculazioni spesso denunciate dai sindaci o dai proprietari delle aree”. Caratteristiche tecniche che – secondo le intenzioni della Regione – dovrebbero favorire la produzione di prossimità. In qualche modo una risposta a chi contesta che l’energia degli impianti debba rimanere in Sardegna e non essere esportata. Ancora particolare attenzione e “protezione” sarà assicurata alle aree a rischio idrogeologico.

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