Anche i lavoratori sardi di Amazon hanno aderito allo sciopero di ventiquattro ore, il primo nella storia della multinazionale, promosso dagli addetti degli hub e da quelli alle consegne, i driver, circa 30-40mila in tutta Italia. Nell’Isola si parla di “alta adesione” ma non si sa il numero esatto perché, anche se fanno sapere dalla Cisl, “non possiamo stabilire con esattezza il numero degli aderenti allo sciopero perché tra Cgil, Cisl, Uil e Amazon le relazioni sindacali sono pressoché inesistenti”. Il deposito Amazon in Sardegna è a Elmas ed è l’unico in tutta la regione in cui lavorano trecento persone di cui una sessantina appartengono alla categoria dei somministrati, cioè “utilizzati dentro il deposito, ma non contrattualizzati direttamente da Amazon, compresi tutti gli autisti dipendenti da aziende esterne anche nei casi in cui consegnano con i mezzi marchiati Amazon prime”, spiega Alessio Aresu, segretario regionale della Felsa Cisl.
Secondo il rappresentante dei lavoratori, anche nel deposito di Elmas “bisogna fare chiarezza e dare certezze su turni, carichi e ritmi di lavoro, riduzione dell’orario di lavoro dei driver, clausola sociale e continuità occupazionale per tutti in caso di cambio appalto o cambio fornitore, stabilizzazione dei tempi determinati e dei lavoratori interinali”.