Si è aperto questa mattina, davanti al giudice unico Camilla Tesi, il processo per il tragico crollo della strada lungo la Provinciale 38 di Monte Pino (tra Tempio e Olbia) avvenuto il 18 novembre 2013. In quella immensa voragine che portò via oltre cinquanta metri di manto stradale precipitò un fuoristrada con tre persone a bordo, le quali rimasero intrappolate e uccise, e una utilitaria guidata da una giovane donna di Priatu che venne miracolosamente salvata da tre coraggiosi giovani di Aggius.
Il procedimento penale è cominciato con le deposizioni delle due squadre di vigili del fuoco di Tempio, al comando del caposquadra Antonio Masoni, i cui uomini e lui stesso si calarono con scale e corde in quell’inferno di acqua e fango recuperando la superstite, Veronica Gelsomino, 29 anni , rischiando a loro volta la vita quando l’autobotte che li portava sul posto sprofondò, con le ruote posteriori, in una seconda voragine che si era aperta nell’asfalto.
Poi è stato sentito il consulente del pubblico ministero, il geologo Giampiero Cherchi, il quale ha spiegato come il terrapieno, in sabbione e pietrisco sulla quale era stata realizzata la strada, venne spazzato via dalla furia della acque. Le diverse contestazioni degli avvocati della difesa hanno portato il giudice ha disporre un confronto, in aula, tra i diversi periti dell’accusa e i consulenti della difesa. Toccante il racconto di quanto accaduto quella sera nel corso della deposizione Veronica Gelsomino, che porta sulla faccia, le braccia e il corpo i segni di quelle terrificanti ore vissute immersa sino al collo da acqua e fanghiglia, con un braccio spezzato, le gambe immobilizzate dentro l’auto che sprofondava nel torrente in piena. La giovane sopravvissuta si è costituita parte civile con l’avvocato Fabio Diomedi. Ilprocedimento in corso vede sul banco degli imputati Pasquale Russo, dirigente della viabilità della provincia Olbia Tempio (difeso dall’avvocato Angelo Merlini), Giuseppe Mela, difeso dall’avvocato Mario Ghezzo ( il tecnico già nel 2013 aveva lasciato l’incarico di responsabile del settore manutenzione strade della provincia di Sassari da oltre dieci anni), di Francesco Prunas, geometra istruttore tecnico alla Provincia Olbia Tempio (difeso dagli avvocati Mauro Muzzu e Aurora Masu) e Graziano Sini, geometra istruttore tecnico alla provincia di Olbia Tempio, assistito dagli avvocati Antonio Falchi e Costanzo Foddai
I figli e i congiunti di Maria Loriga e dei consuoceri Bruno Fiore e Sebastiana Brundu, le tre vittime di qual tragico crollo, si sono costituiti con gli avvocati Maurizio e Nicoletta Mani. Altri due imputati, l’ingegner Giuseppe Muzzetto, titolare del progetto originario del 1979 e direttore dei lavori, e Antonio Zuddas, ingegnere collaudatore, saranno invece giudicati con il rito abbreviato il prossimo marzo.
G.P.C.