Alluvione, Oliena contro la Regione: “Altro che reality e capre in ferro battuto, serve ricostruire”

A due mesi dall’alluvione, la Strada provinciale che collega Oliena con Dorgali, in cui ha perso la vita l’agente di Polizia Luca Tanzi, è ancora bloccata e i cittadini di Oliena sono costretti a sopportare enormi disagi. L’assessore all’Agricoltura Valentino Carta denuncia lo stato di abbandono di quella e di altre strade, che dovevano essere messe a posto velocemente per consentire al paese di tornare alla normalità: “Qui è tutto fermo – spiega l’assessore – on disagi enormi per i pastori e gli agricoltori che dalla Sp 46 accedono alle loro aziende, quella strada è bloccata per via del crollo del ponte di Oloè. Oltre che per gli agricoltori la strada è bloccata anche per tutte quelle persone che lavorano a Dorgali e che triplicano i tempi di percorrenza. Si era già ipotizzato di costruire un ponte di acciaio ad Oloè, poi si è fermato tutto perché Governo e Regione si sono voluti appropriare delle competenze ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti: si va avanti a sopralluoghi”.

“Credo – spiega l’assessore Carta – che la gente non abbia bisogno di trasmissioni televisive inutili o di gadget costosissimi da esporre chi sa dove: a noi interessano le pecore in carne ed ossa e non quelle in ferro battuto, ci interessa fare di tutto per liberare i nostri concittadini dai disagi e dai pericoli e non certo fare colpo su quattro o cinque frequentatori di salotti. Siamo stanchi degli slogan, il più delle volte neanche originali, e vogliamo vedere ripartire la ricostruzione, vedere le nostre strade rimesse in ordine, le aziende agroalimentari finalmente al centro dell’attenzione e tentare di limitare i già enormi danni che sappiamo dovremo sopportare nella prossima stagione turistica. Le responsabilità ora sono più che evidenti: ogni giorno di ritardo è chiaramente imputabile a chi, amministratore regionale, è totalmente distratto dalle proprie ambizioni personali e non pensa più ai disagi patiti dalla propria comunità”.

Leggi anche:  Le sorti del turismo affidate alle capre (in ferro battuto)

Dalla Regione 950mila euro per un reality. Che non ha visto nessuno

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