“Ho fatto di tutto per raggiungere l’abitazione di mia madre, senza riuscirci”. È uno dei passaggi più toccanti della testimonianza di Domenica Casalloni, figlia di una delle 13 vittime (solo in Gallura) dell’alluvione del 18 novembre 2013 per cui sono a processo nel tribunale di Tempio Pausania sei imputati, tra i quali l’ex sindaco di Olbia Gianni Giovannelli e il primo cittadino di Arzachena, Alberto Ragnedda. La donna, in una deposizione lucida e puntuale, ha ricostruito per la pubblica accusa quanto accaduto quella sera di tre anni fa, quando morì la madre ottantenne, Anna Ragnedda.
La teste ha parlato delle difficoltà incontrate in strada per raggiungere l’abitazione della madre e degli appelli lanciati alle forze dell’ordine prima di avere la tragica conferma: l’anziana trovata morta era sua mamma. La deposizione dei testi dell’accusa verrà completata il prossimo 14 novembre, poi spetterà al lungo elenco dei testi delle parti civili, i familiari delle vittime dell’alluvione. Sul banco degli imputati, oltre a Giovannelli e Ragnedda, ci sono i tre funzionari comunali Antonello Zanda, Gabriella Palermo, Giuseppe Budroni, ed un funzionario provinciale, Federico Ceruti Ferrarese: sono tutti accusati a vario titolo di omicidio colposo, disastro ambientale e mancata attivazione delle procedure d’allarme.