Per l’alluvione del 2008 richiesero indennizzi gonfiati, cioè rimborsi superiori alle spese sostenute. Questa è l’accusa per ventuno residenti a Capoterra che dovranno rispondere di false dichiarazioni e truffa ai danni della Regione.
Era il 22 ottobre di cinque anni fa, quando l’acqua e il fango invasero le case di Frutti D’Oro e Sa Perda Su Gattu, i borghi più vicini al litorale. Ma l’alluvione colpì anche le villette delle vie Matteotti e Sardegna, scrive L’Unione Sarda oggi in edicola. La Regione adottò un piano di risarcimenti, ma, secondo l’accusa, spuntarono i furbetti. Tanto che il gip aveva emesso ventitré decreti di condanna, prevedendo comunque la possibilità di convertire la pena detentiva in sanzioni pecuniaria.
Ma di quei ventitré, in ventuno hanno scelto non di pagare la multa e di dimostrare nel processo la loro innocenza. Questi i nomi, riportati dal quotidiano di Cagliari: Margherita Pani, Jessica Bianchi, Salvatore Mannoni, Massimiliano Corda, Giuseppe Dessì, Enrico Corda, Ercole Caboni, Manolo Manca, Giovanni Cauli, Raffaele Angelo Pisano, Antonino Sanna, Emilio Fanni, Marcello Deidda, Raffaele Piano, Ovidio Sorgia, Giuseppina Bonorva, Antonello Locci, Regina Porcu, Antonio Corda, Giancarlo Pittau e Pierpaolo Melis. Invece: Antonio Pinna e Davide Locci hanno accettato di pagare la sanzione e non andare incontro a un secondo processo.