Alluvione 2013, in Tribunale a Tempio sfilano i testimoni della difesa

Nel tribunale di Tempio Pausania è stata la giornata dei testi a difesa degli imputati al processo per i morti e i danni causati dall’alluvione del 18 novembre 2013. Accusati di omicidio colposo, disastro ambientale e mancata attivazione delle procedure d’allarme sono l’ex sindaco Gianni Giovannelli, e tre funzionari comunali, Antonello Zanda, Gabriella Palermo e Giuseppe Budroni.

Davanti alla corte, in una udienza che è durata oltre sei ore, hanno parlato come testimoni l’ex sindaco di Olbia e ora deputato del Pd Giampiero Scanu, l’ex assessora alle Politiche giovanili con delega per la polizia locale, Ivana Russu, e il direttore dell’ispettorato forestale di Tempio Pausania, Giancarlo Muntoni. Tutti e tre hanno ricostruito in aula la tragica giornata del 18 novembre. “Scanu ha riferito del livello di inefficienza con il quale la prefettura si è trovata ad affrontare la giornata dell’allerta meteo causato, secondo noi, dalla mancata attivazione del Centro operativo comunale (Coc) e quindi dall’assenza di informazioni e dell’attività di preallerta – ha sottolineato uno degli avvocati di parte civile, Giampaolo Murrighile -. Il deputato ha spiegato di essere intervenuto a titolo personale, contattando direttamente il prefetto nella giornata del 18, per la grave situazione che si era venuta a creare nella città di Olbia”. “Mentre dalla deposizione dell’ex assessora Ivana Russu è emerso come la macchina dell’amministrazione comunale non abbia funzionato, tanto da dover ammettere che il Coc sia stato formalmente attivato il 27 novembre, dieci giorni dopo l’allerta meteo della Protezione civile “, ha precisato l’avvocato Murrighile. Si torna in aula il 17 marzo.

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