Nicolina Brunetta Poggianti, 70 anni, proprietaria dell’abitazione di Arzachena nel cui seminterrato morì un’intera famiglia italo-brasiliana di quattro persone durante la tragica alluvione del 18 novembre 2013, è stata rinviata a giudizio oggi dal Gup del Tribunale di Tempio Pausania, Marco Contu L’imprenditrice biellese è accusata di omicidio colposo. Secondo l’accusa, rappresentata in aula dal Procuratore Domenico Fiordalisi, avrebbe messo a disposizione, a titolo di comodato gratuito, lo scantinato della villa nelle campagne di Arzachena (Olbia Tempio), sprovvisto della certificazione di abitabilità, e nel quale morirono affogati Isael Passoni e la moglie Cleide Maria Rodriguez, entrambi di 42 anni, con i loro due figli Laine Kellen e Weriston Passoni, rispettivamente di 16 e 20 anni. I quattro, durante l’alluvione, rimasero intrappolati nello scantinato e morirono sommersi da una piena di acqua e fango. Oggi il Gup ha rinviato a giudizio la propritearia della villa – difesa dall’avvocato Angelo Merlini – fissando il processo per il 7 aprile 2016.
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