Un agguato in piena regola: due persone armate di fucili, otto colpi, 15 pallettoni andati a segno, l’ultimo colpo a distanza ravvicinata che ha sfigurato la vittima. Emergono nuovi particolari sull’omicidio di Tonino Corrias, l’allevatore di 59 anni ucciso a colpi di fucile giovedì mattina, sotto casa nel centro di Oliena, mentre si trovava all’interno della sua Ford Fiesta blu dove era appena salito per andare al lavoro in campagna. Lo rivela ‘La Nuova Sardegna‘, riportando una ricostruzione dettagliata del delitto a due giorni dall’autopsia eseguita dal medico legale di Cagliari, Matteo Nioi. Per l’esito della perizia bisognerà attendere 90 giorni, ma ciò che appare chiaro è che l’allevatore è stato colpito da una pioggia di pallettoni.
L’ipotesi che si sta facendo avanti in queste ore è che ad agire siano state due persone, due assassini che non hanno lasciato scampo all’allevatore scampato alla morte in altri due agguati nel 2001 e nel 2015, Sono entrati in azione poco prima delle sette, probabilmente erano appostati e attendevano di vedere salire in macchina l’allevatore per sorprenderlo all’improvviso. La Ford Fiesta è stata crivellata in colpi in pochi istanti, poi i due assassini si sono allontanati dalla zona. I carabinieri del Ris che stanno lavorando sul caso insieme ai colleghi del Comando provinciale di Nuoro hanno recuperato sul luogo del delitto sette bossoli da caccia e un ottavo non esploso.
Su tutti sono in corso accertamenti balistici e analisi scientifiche. Nel frattempo proseguono gli interrogatori e i controlli da parte dei militari dell’Arma che stanno cercando di ricostruire da un lato le ultime ore di vita dell’allevatore e dall’altro scavano ancora nel passato sia i due agguati falliti nel 2001 e nel 2005 ma anche su un ipotetico legame con la sanguinosa faida di Oliena, che dal 2001 al 2003 portò all’assassinio di sette persone e un’ottava nel 2010. I carabinieri hanno prelevato le riprese delle telecamere della zona, anche quella del Municipio, che potrebbero aver ripreso gli assassini arrivare o allontanarsi.
Intanto ieri pomeriggio nella chiesa di Sant’Ignazio di Loyola a Oliena sono stati celebrati i funerali dell’allevatore. Il parroco Giuseppe Cheri, ricordando le parole della poesia ‘Uomo del mio tempo’ del premio Nobel, Salvatore Quasimodo, ha parlato di figli “ancora quelli della pietra e della fionda”, esortando la comunità a superare le incomprensioni e le divisioni”.