Ha sentito uno sparo, poi un altro, poi ha visto il padre cadere a terra. Lo ha raccontato agli inquirenti Giampietro Mulas, 21 anni, figlio di Giuseppe Sebastiano, l’allevatore di Benetutti freddato martedì nell’ovile di famiglia, nelle campagne di Pauleddu, poco prima del tramonto. A quel punto, la fuga a piedi del ragazzo (e non in auto come si pensava inizialmente). Dopo un’ora è riuscito a raggiungere casa lanciando l’allarme.
Giuseppe Sebastiano Mulas è stato colpito da entrambi i colpi, sparati a distanza ravvicinata da un fucile calibro 12 caricato a pallettoni. E uno gli ha sfigurato il volto. Si è trattato di un vero e proprio agguato. Padre e figlio stavano tornando a casa. Secondo gli inquirenti, Giampietro Mulas è stato volutamente graziato dal sicario che però il giovane non ha fatto in tempo a vedere. Il ragazzo era seduto sul lato passeggero del pick-up guidato dal padre e sceso dal’auto per aprire il cancello. Ma in quel momento è entrato in azione il killer.
Per ora non ci sono indagati per l’omicidio di Benetutti, anche se i carabinieri hanno sentito diverse persone. Si cerca un ipotetico filo rosso che unisca l’agguato ai furti di bestiame e attrezzature compiuti nell’azienda di Mulas, dove tre anni fa qualcuno sistemò anche polvere di cava nel fienile. Oggi, intanto, nell’ospedale San Francesco di Nuoro è programmata l’autopsia sul corpo della vittima.