La lettera è firmata dal segretario regionale e da quello provinciale di Federmar/Cisal, Paolo Colombino e Gaetano Selva. Ed è indirizzata alla Capitaneria di Porto Torres, alla Direzione Marittima di Olbia, al Comando della Guardia Costiera, al Ministero delle Infrastrutture, ma soprattutto al presidente e all’amministratore delegato di Malta Motorways of the Sea, Emanuele Grimaldi ed Ernest Sullivan.
Ha come oggetto il “cabotaggio marittimo tra i porti di Genova e Porto Torres e viceversa, effettuati dalla nave Euroferry Malta IMO 9108556 con bandiera comunitaria di Malta”.
Colombino e Selva, che sembrano molto ben informati, chiedono se ai 25 marittimi bulgari della Ro Ro Pax (comandante compreso) e ai 2 italiani (cuoco e apprendista) siano applicati i trattamenti economici della Bulgaria, quelli per gli equipaggi europei o quelli previsti dal Contratto Collettivo Nazionale dello stato ospitante, cioè l’Italia.
Non è finita. Perché i sindacalisti della Federmar vogliono sapere anche se “le retribuzioni seguono il criterio delle leggi italiane in materia di denaro contante” e se siano state fatte ispezioni a bordo per questo genere di controlli.
Non è un mistero che i sospetti avanzati da Colombino e Selva facciano parte della polemica in atto da tempo tra Vincenzo Onorato (l’armatore cui fanno capo Tirrenia, Moby e Toremar) ed il gruppo Grimaldi, accusato di utilizzare spesso e volentieri marittimi extracomunitari o comunitari sottopagati. Il tutto, mentre ci sono circa 50mila disoccupati italiani del settore. Per far lavorare i quali, Onorato sta conducendo una dura battaglia su tutti i media.
G.P.