“Alla Sardegna serve un’altra Autorità portuale”. L’istanza della Regione e i numeri degli scali sardi

(Mar. Pi.)

Un’autorità del sistema portuale unica in Sardegna non basta. È dal 2016, quando fu approvato il decreto dell’allora Esecutivo Renzi che tagliava da 24 a 15 le Autorità portuali italiane e affidava a Cagliari la sede dell’unico ente per il controllo di tutti gli scali dell’Isola, che la Regione tenta di opporsi. Ora torna in campo il presidente della Giunta, Christian Solinas, che ha chiesto al ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, di istituire l’Autorità del sistema portuale Nord Sardegna e rivalutare la centralità del nodo di Olbia nella rotta delle reti trans europee di trasporto (Ten-T).

In una lunga lettera il presidente della Regione fa notare che “il contesto normativo legittima la creazione di una seconda Autorità nell’Isola, viste le differenti e importanti peculiarità del Nord Sardegna”, e che la previsione di un solo ente “non è idonea a reggere il sistema marittimo portuale della nostra Isola per rispondere alle sfide che si presentano in questa fase di rilancio di tutta la Nazione”, anche perché le strategie “vedono la Sardegna, nei prossimi decenni, al centro di dinamiche geopolitiche euro mediterranee”.

Il governatore ricorda anche le istanze delle comunità locali per istituire un’Autorità comprendente i porti di Olbia, Golfo Aranci, Porto Torres e Santa Teresa Gallura. Tutte mosse dall’esigenza di “tutelare la peculiarità del tessuto socio-economico del Nord Sardegna, in particolare del sistema portuale che ha una propria vocazione al traffico passeggeri, ro-ro e crocieristico rispettivamente interregionale, transfrontaliero e transnazionale”. Quanto alla rete Ten-T, Solinas sottolinea che “la Regione ha un solo punto strategico, cioè il nodo core di Cagliari, mentre il nodo di Olbia (porto, aeroporto e nodo urbano) è escluso dalle strategie europee e nella programmazione delle risorse stanziate”.

Le istanze sarde

Al governatore giunge l’appoggio del presidente Consiglio regionale, Michele Pais. “La richiesta di Solinas va sostenuta anche per rafforzare – spiega – il ruolo dell’intera Sardegna in Europa e per raggiungere quegli obiettivi di sviluppo e di coesione territoriale che devono vedere, nei prossimi anni, la Sardegna protagonista”. Quindi, “aspettiamo con fiducia l’intervento del ministro per legittimare dei territori che, nonostante la posizione strategica, risultano ancora oggi in secondo piano rispetto ai piani nazionali ed europei”.

A rincarare la dose anche il rappresentante sardo di Forza Italia alla Camera dei deputati, Pietro Pittalis: “La riduzione del numero delle autorità portuali a sole quindici su tutto il territorio nazionale, non ha tenuto conto delle esigenze del sistema portuale italiano e il caso della Sardegna lo conferma, in quanto è una delle regioni italiane con il maggiore sviluppo costiero e una sola autorità portuale. Il Nord Sardegna sente infatti la necessità di avere un ente dedicato che possa affrontare meglio i problemi del territorio. Per questo abbiamo presentato un emendamento per costituire l’Autorità portuale della Sardegna Settentrionale, con competenza sui porti di Olbia, Porto Torres, Golfo Aranci, Santa Teresa Gallura, solo banchina commerciale, al fine di consentire lo sviluppo dei traffici con i Paesi europei e le aree rivierasche del nord Mediterraneo”.

“È necessario intervenire tempestivamente visto che i più importanti vettori marittimi hanno abbandonato il porto di Olbia, tra i primi cinque porti italiani per flusso di passeggeri e le risorse appaiono indirizzate per la gran parte verso Cagliari. L’emendamento prevede inoltre che l’autorità sia costituita con decreto del ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, da emanare entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della disposizione, sentita la Regione Sardegna. Il medesimo decreto provvede anche a ripartire le risorse nazionali spettanti alla precedente Autorità portuale, tra i due nuovi organismi. La Regione Sardegna provvederà poi agli aspetti organizzativi e di collocazione del personale, sentite gli organismi datoriali e di rappresentanza dei lavoratori”, conclude Pittalis.

La battaglia va avanti da tempo. Sul finire dello scorso anno alla Camera dei deputati era già stato approvato un ordine del giorno presentato dal parlamentare sardo del M5S, Nardo Marino. “Si sono gettate le basi per ripristinare l’autorità portuale con sede a Olbia – aveva commentato il componente della commissione Trasporti -. Mi auguro che anche la Regione faccia la sua parte e si attivi per restituire a Olbia e alla Sardegna settentrionale ciò che fu sottratto nel 2016 in un’ottica di accentramento inaccettabile viste le diverse caratteristiche del sistema portuale del sud e del nord dell’isola”. “L’incremento di rotte registrato a Olbia e nel nord est rende necessaria un’autorità portuale che rappresenti le esigenze del territorio – aveva aggiunto – due autorità portuali in Sardegna sono necessarie per gestire meglio un settore così importante”.

Non è convinto invece l’attuale presidente dell’Autorità portuale Mare di Sardegna, Massimo Deiana, che negli ultimi tempi ha sempre sottolineato l’importanza di un ente unico anche durante un consiglio comunale infuocato in cui ha battibeccato con il primo cittadino di Olbia, Settimo Nizzi che sollecitava i lavori di dragaggio e il Piano regolatore del porto.

A chi puntava il dito con la sua predilezione per le vicende legate al Cagliaritano, rispetto al sistema del Nord Sardegna, Deiana ha sempre risposto con i numeri. “Dal 2017 in poi, senza contare di fatto il 2020 e il 2021, il traffico di Cagliari è sempre costantemente in calo. Dal 2017 al 2019 Cagliari ha perso 170mila passeggeri, il 40 per cento. Olbia è passato da 96mila a 126mila crocieristi – ha detto di recente in un’intervista a La Nuova Sardegna. Per Deiana è una questione di risorse: “Il sistema unico è un valore aggiunto – sostiene – perché riesce a ripartire armonicamente le risorse nei porti dove c’è necessità a prescindere dalle capacità produttive”.

I numeri dei porti sardi

Il quadro aggiornato sull’andamento del traffico passeggeri e merci in Italia lo fornisce Assoporti. Secondo gli ultimi dati, aggiornati al 14 marzo 2022, in Sardegna nel 2021 sono transitati in totale 4.830.923 passeggeri (in tutta Italia sono 43 milioni e 356mila). Di questi più della metà (2 milioni e 550mila) a Olbia, seguono Porto Torres con 838.340, PortoscusoPortovesme con 838.340, Golfo Aranci con 534.556 passeggeri, Cagliari con 223.020 e infine Santa Teresa Gallura con 113.927 passeggeri. Per quanto riguarda le crociere è Cagliari a fare l’asso piglia tutto: su un traffico regionale totale di 63.111 crocieristi, quasi 57mila e 200 transitano nel capoluogo, solo 5.740 a Olbia e appena 172 a Porto Torres.

Sul fronte merci (solide, liquide, in contenitore e ro-ro) il totale trasportato in Sardegna nel 2021 è di 44.025.410 tonnellate divise tra Cagliari-Sarroch (31.222.358), Olbia (6.819.011), Porto Torres (2.807.894), Oristano (1.697.841) , Portoscuso-Portovesme (1.292.770), Golfo Aranci (108.574) e infine Santa Teresa Gallura (76.962). (nella foto d’archivio il porto di Cagliari)

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