Voleva entrare in curva Nord con un maxi-petardo, ma la polizia lo ha scoperto e ne ha trovato altri 163 a casa sua, con due fumogeni e un fucile da caccia che non gli apparteneva. Mentre i tifosi gioivano per il trionfo del Cagliari, il 57enne Patrizio Russo di Assemini è stato invece arrestato e rischia il Daspo. Domenica mattina aveva appena superato il tornello per entrare in curva, quando è arrivato il momento dei controlli. Uno steward si è accorto che nel marsupio del tifoso c’era un oggetto sospetto e la polizia ha deciso di verificare meglio ciò che conteneva negli appositi spazi dello stadio ed è emerso che nel borsello c’era nascosto un grosso petardo nero.
Gli artificieri della Questura hanno appurato che si trattava del modello ‘Black Thunder‘, da 33 grammi, classificato nella categoria F4: fuoco d’artificio professionale a rischio potenziale elevato, compreso tra gli esplodenti per il cui acquisto è necessaria una specifica autorizzazione prevista dallo stesso Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza. Per questo motivo è scattato l’arresto per ‘possesso di artifizi pirotecnici in occasione di manifestazioni sportive’.
Gli agenti sono poi andati a casa sua e hanno trovato altri 163 petardi come quello che stava portando allo stadio, due fumogeni e un fucile da caccia che il 57enne non era autorizzato a tenere nel suo appartamento. per questo ora è anche indagato per i reati di detenzione abusiva di materie esplodenti e detenzione abusiva di armi. Russo rischia ora che per lui scatti il Daspo, col divieto di accesso alle manifestazioni sportive. Dopo i disordini alla Marina generati dai tifosi polacchi e la reazione degli ultrà locali un mese fa, al termine dell’amichevole tra il Cagliari e Pogoń Szczecin, la Questura ha rafforzato i controlli in occasione delle partite casalinghe. Già da sabato sera il centro era presidiato dagli agenti per evitare problemi nelle zone dove si concentravano i tifosi della Fiorentina e lungo il tragitto che dovevano percorrere per raggiungere la Sardegna Arena. Anche all’ingresso dello stadio i controlli sono stati rigidi e per entrare in curva Nord i tifosi hanno dovuto fare una lunga coda, grazie a quei controlli è stato individuato il petardo nascosto nel marsupio.