È stato recuperato in fondo al mare il corpo di Dino Robotti, 38 anni, il corallaro algherese scomparso giovedì scorso poco dopo mezzogiorno, durante una battuta di pesca del pregiato “corallium rubrum”, a un centinaio di metri di profondità. Il cadavere era adagiato su un fondale di 92 metri. Nei giorni scorsi le correnti e un inconveniente tecnico al Rov, il robot filoguidato utilizzato per le ricerche, avevano
complicato le operazioni. Oggi, tramite l’impiego del macchinario dotato di sonar arrivato da Roma a bordo di un canadair, i sommozzatori del quarto nucleo subacquei della guardia costiera di Cagliari hanno rinvenuto il corpo, che è stato trasportato al porto di Alghero, dove ad attenderlo c’era una folla di familiari e amici, molto provati dal dolore e dalla estenuante attesa di questi giorni. La salma sarà affidata all’autopsia dei medici legali del dipartimento di Patologia forense dell’Università di Sassari.
Gli approfondimenti serviranno a capire cosa abbia causato il decesso di un professionista che, nonostante la giovane età, era considerato molto esperto e scrupoloso. Ottimo sub, portavoce della categoria dei corallari a livello regionale, Dino Robotti era sposato da tre mesi e presto sarebbe diventato padre.
Sardinia Post si ferma, la solidarietà della Giunta Todde
La presidente Alessandra Todde e tutta la Giunta regionale esprimono la loro vicinanza ai giornalisti di Sardinia Post, rimasti senza lavoro…