Un successo strepitoso per la festa dell’orgoglio sardo: c’erano diecimila persone ieri ad Alghero per il Pride Sardegna, grande corteo alla sua seconda edizione nell’isola organizzato dalle associazioni gay, lesbiche, bisex e transgender dell’isola.
Appuntamento alle 17 in via Sardegna, in mezzo a case popolari e villette per le vacanze, un’ora dopo il corteo si è mosso verso il lungo mare tra algheresi incuriositi e turisti sorpresi per i tanti colori: palloncini e adesivi arcobaleno, manifesti e striscioni che inneggiavano ai diritti civili, bandiere e festoni e naturalmente i carri dell’associazione sassarese Mos e la cagliaritana Arc che diffondevano musica e slogan ai tanti giovani (e meno giovani) al seguito. Durante il corteo è stato distribuito un volantino con il manifesto del coordinamento delle associazioni GLBTQ con le rivendicazioni del Sardegna Pride: una legge contro l’omofobia e norme più precise su intersessualità, unioni civili, matrimoni e adozioni, procreazione medicalmente assistita, testamento biologico.
Il Pride ha percorso la strada del mare costeggiando il Lido e gli altri stabilimenti balneari, aprendosi la strada tra una folla di curiosi che ha letteralmente assediato le ramblas a ridosso del porto.
Presenti alla manifestazione anche il sindaco di Alghero Mario Bruno, quello di Sassari Nicola Sanna, il presidente del Consiglio Regionale Gianfranco Ganau, l’assessore regionale alla Cultura Claudia Firino.
“Il successo del Pride Sardegna ad Alghero è stato per noi una rivincita del territorio – ha sottolineato Carlo Cotza, portavoce dell’Arc che ha organizzato l’evento insieme al Movimento Omossessuale Sardo e alle associazioni isolane Pandela Transgender, Colletivu S’Ata Areste, Famiglie Arcobaleno – abbiamo fortemente creduto nella sfida di organizzare un Pride in una piccola città come Alghero e il grande risultato ottenuto non può che renderci felici. Le associazioni sarde hanno dimostrato la capacità di fare unione e combattere insieme per i diritti”.
L’evento algherese è stato la conclusione di un percorso lungo quaranta giorni con incontri, seminari, proiezioni di film e documentari e appuntamenti sul tema dei diritti civili organizzati in tutta la Sardegna. Il Pride ha avuto il patrocinio della Giunta e del Consiglio regionale, della provincia di Sassari e dei comuni di Sassari, Cagliari, Olbia, Alghero, Porto Torres, Tissi, Banari, Bottidda, Oristano e Mogoro.
Il Pride Sardegna si è poi concluso al porto di Alghero con una serata presentata dalle drag queen La Trave nell’Okkio, Diamanda e Sequencè Knowles. Sul palco i Timidi, gli Ensemble Laborintus con Claudia Crabuzza, i Cover Garden , gli Studio 54, le Altre di B, i MowMan, Gianni Dettori, Alex Palmieri & Boys, Virginia, Taylor Monroe, La Vicky Visionaire, Ciquitina Barolo Goldoni Mazza e Kevin. Non poteva mancare la madrina del Pride Sardegna, la cantante di Villacidro Claudia Aru, che ha presentato il nuovo singolo “Bregungia/Vergogna” scritto appositamente per l’evento.
Foto e testo di Francesca Mulas
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