I sindacati chiedono una verifica nei prossimi giorni sulla possibilità di raggiungere l’accordo per la cessione dell’Alcoa di Portovesme alla multinazionale svizzera Glencore, nell’ambito di un’audizione alla commissione Attività produttive della Camera sul rilancio dell’industria dell’alluminio primario. I coordinatori per la siderurgia della Fiom, Gianni Venturi, e della Uilm, Guglielmo Gambardella, premono, in caso di un fallimento della trattativa, per valutare ipotesi alternative con un ”intervento temporaneo di un soggetto pubblico per arrivare alla cessione a un consorzio di imprese utilizzatrici”. ”L’Italia non può permettersi di perdere l’unico produttore di alluminio primario”, afferma Venturi. Quanto alle prospettive del settore in generale, i sindacati invitano la Commissione, che sta lavorando a una risoluzione sul tema, a impegnare il governo a sostenere la necessità di un piano europeo per l’alluminio con risorse immediatamente utilizzabili, di una tariffa unica europea nelle produzioni energivore e a disciplinare per legge i processi di delocalizzazione, in particolare delle multinazionali, sul modello della normativa approvata in Francia.