Alcoa, la svizzera Sider Alloys pronta ad acquistare lo stabilimento

La multinazionale svizzera dell’alluminio Sider Alloys, ha inoltrato ieri sera via Pec al Governo l’offerta formale di acquisto dello stabilimento Alcoa di Portovesme. Non emerge nessuna indiscrezione sul contenuto del documento che ora si trova sul tavolo del ministero dello Sviluppo economico, ma – da quanto si apprende – il Governo potrebbe chiedere alla multinazionale di riformulare l’offerta d’acquisto. Il documento conterrebbe una serie di implicite richieste contrarie alla legislazione italiana. In particolare, fatti salvi gli impegni assunti su investimenti, obblighi ambientali e sulla riassunzione dei lavoratori, sarebbero da riscrivere le parti che riguardano il trattamento fiscale degli utili di impresa e il profilo previdenziale dei dipendenti. Obblighi che, stando all’offerta d’acquisto, resterebbero implicitamente a carico dello Stato italiano. La conferma dell’indiscrezione è arrivata anche dal deputato Pd Francesco Sanna, che su Facebook ha scritto: “È importante che Syder Alloys abbia presentato un’offerta. Ma il suo contenuto, mi dicono al ministero dello Sviluppo Economico, deve essere migliorato di molto per poter essere discusso o positivamente valutabile. Tuttavia credo e spero che nei prossimi giorni l’offerta assuma forme e contenuti diversi”.

Il ministro Carlo Calenda, con un tweet di risposta a un sindacalista, aveva già confermato di aver incontrato “Alcoa e potenziali acquirenti” nei giorni scorsi, sottolineando che “c’è molto lavoro da fare nei prossimi giorni”. E dando appuntamento alle parti, al Mise, indicativamente per il 15 marzo. Il segretario dei metalmeccanici di Cisl Sardegna, Rino Barca, ha auspicato “tempi brevi per le verifiche del Governo e per il riavvio immediato dello smelter”. Il 10 gennaio scorso Sider Alloys aveva siglato a Roma un accordo con Invitalia, l’agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa che ha avuto il compito di fare da filtro tra la multinazionale americana dell’alluminio e i potenziali acquirenti dello stabilimento del Sulcis. Nell’intesa l’azienda svizzera si era impegnata a formulare una proposta di acquisto entro il 28 febbraio. Il patto prevedeva anche l’avvio della due diligence entro il 15 gennaio, e la sua conclusione entro il 15 febbraio. Scadenze che la multinazionale ha rispettato.

“È necessario procedere indispensabilmente giocando in squadra”. Considerazioni positive ma critiche sulla vicenda Alcoa da parte dei segretari della Cgil del Sulcis Iglesiente Roberto Puddu e Roberto Forresu. “Apprezziamo il cambio di passo impartito alla vertenza con l’accordo Alcoa e la decretazione dell’Area di crisi complessa che ha permesso di superare in larga parte la perdita degli ammortizzatori sociali – scrivono i sindacalisti in una lettera, inviata oggi, al ministro e al governatore-. La condivisione e la responsabilità, ciascuno nell’ambito del proprio ruolo, comporta però che i lavoratori, le lavoratrici e le rappresentanze sindacali siano parte attiva delle stesse. Le notizie a goccia provenienti dai social mal si sostanziano con quelle, sempre informali, che giungono dalle interlocuzioni con esponenti politici territoriali o sfuggite alle parti in causa. Per questo è necessario convocare al più presto una riunione, prima del 15 marzo, per fare il punto e condividere lo stato della vertenza”.

Prime reazioni politiche positive all’annuncio dell’offerta di acquisto. Si è fatto “un significativo passo avanti in un percorso lungo e lento – commenta il deputato del Pd Emanuele Cani – Da parte nostra resta alta l’attenzione verso una vertenza cruciale per il territorio. Apprezziamo l’impegno del Governo che, sicuramente, proseguirà nel cammino per giungere a una soluzione positiva”.

Ca. Ma.

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