“Quella dell’Alcoa è la vertenza più difficile, ma non per questo rinunceremo a combatterla fino all’ultima possibilità“. A parlare è Marco Bentivogli, segretario nazionale della Fim Cisl, che questa mattina si è recato nello stabilimento dell’Alcoa di Portovesme per informare iscritti e simpatizzanti sullo stato dell’arte della cessione dello stabilimento di alluminio, fermo ormai da novembre del 2012.
“È un errore fare dei paralleli con altre realtà industriali dove magari si è di fronte a una semplice delocalizzazione”, afferma Bentivogli. “Quella dell’Alcoa è una vertenza tutta particolare perché si parla di una cessione con un saldo negativo, cioè chi acquista anziché pagare, come sempre avviene, riceverà anche una dote finanziaria non indifferente da parte del venditore, l’Alcoa, quattrini che serviranno per il riavvio dello stabilimento. Ecco perché è complicata”. Il segretario ha ricordato anche che la crono agenda stabilita al Ministero dello Sviluppo economico è slittata rispetto ai tempi stabiliti, che prevedeva l’individuazione dell’advisor, che avrà il compito di verificare e valutare il piano industriale presentato dalla svizzera Klesch entro il 15 febbraio. “Abbiamo avuto informazioni dal Ministero che entro la settimana sapremo chi sarà l’advisor incaricato dell’esame del piano industriale”, ha aggiunto Bentivogli.
Il sindacalista ha anche riferito degli altri canali che si stanno perseguendo per trovare soluzioni parziali o totali alla vertenza Alcoa. “È il caso della società tedesca Trimet, la quale anch’essa è interessata allo stabilimento ponendo però come pregiudiziale il vincolo del prezzo dell’energia a carico dello stabilimento a quello dell’alluminio sul mercato internazionale. Inoltre c’è l’altra possibilità per la creazione di nuovi posti di lavoro nel Sulcis, offerta dallo stabilimento che dovrebbe sorgere a ridosso dell’Alcoa, per la produzione di bio combustibile da scarti vegetali, già in fase avanzata di richiesta delle relative autorizzazioni”.
Sul Piano Sulcis Bentivogli non risparmia critiche: “È il vero fallimento di tutta la vicenda Alcoa. A distanza di un anno e mezzo nulla è stato fatto, né sul piano delle infrastrutture, strade- porti-energia, né sul fronte del concorso di idee “99 ideas“ tutte ferme ancora allo stato di valutazione. Quel 13 novembre del 2012, quando i ministri scapparono dalla miniera di Serbariu con gli elicotteri, i lavoratori furono caricati dai poliziotti, ci furono gravi momenti di tensione perché chiedevano risposte. Risposte che non arrivarono allora né sono arrivate oggi”.
“La mobilitazione non si fermerà“, conclude il sindacalista. “Presto avremo una convocazione al MiSE dove verranno valutati i progressi fatti. I passi successivi saranno gli incontri col neo Presidente della Regione sarda Francesco Pigliaru a cui chiederemo se la vertenza Sulcis e quella dell’alluminio, in particolare, rientrano fra gli obiettivi della nuova Giunta regionale. E se sarà necessario chiameremo nuovamente i lavoratori ad una nuova manifestazione a Roma”.
Carlo Martinelli