Un incontro con qualche contrattempo legato alla presenza al tavolo di una sagoma del premier Renzi non gradita e fatta portar via dal presidente della Regione Francesco Pigliaru. E poi, dopo che il faccia a faccia è terminato, la tregua. I lavoratori ex Alcoa che da questa mattina si sono sistemati davanti al palazzo della Regione, in viale Trento a Cagliari, hanno deciso di riportare via bandiere e striscioni. Ma solo dopo che hanno ottenuto la garanzia di un incontro con il ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi e il sottosegretario della presidenza del Consiglio dei ministri Claudio De Vincenti: la data della riunione sarà fissata mercoledì 11 novembre. E l’appuntamento sarà stabilito al massimo per la prossima settimana.
Tutto è legato all’agenda dello stesso ministro Guidi che mercoledì dovrebbe essere a Roma di ritorno dalla Cina. Gli operai chiedono l’ultimo sforzo per favorire la riapertura dello stabilimento di Portovesme attraverso un abbassamento del prezzo dell’energia in grado di attirare gli investitori. Una mossa che però coinvolge anche la commissione europea. Gli ex dipendenti – questo è emerso da una riunione sotto i portici di viale Trento – erano anche pronti a occupare la Regione. Ma, dopo aver incassato l’ok all’incontro nella capitale, hanno optato per una strategia più attendista. Tutti pronti, però, a riscendere in piazza nel caso in cui la situazione dovesse precipitare. In questi giorni la mobilitazione potrebbe estendersi anche agli altri poli industriali coinvolti dalla questione energia per rendere ancora più forte la protesta. Ancora da decidere se l’incontro di Roma dovrà essere accompagnato da una protesta nella capitale degli stessi lavoratori.