Nuoro, sovraffollamento in prima media. “Sciopero” dei genitori

In Sardegna il primo giorno di scuola non è stato tale per tutti. Anche a Nuoro alle 9,30 è suonata la campanella, ma per i 153 ragazzi della prima media dell’Istituto comprensivo n.3, le lezioni non sono iniziate: niente batticuore per l’incontro con i vecchi compagni delle elementari, nessuna emozione per la conoscenza con i professori. E quel che è peggio è che, probabilmente, per loro la scuola non inizierà neanche domani. I genitori sono sul piede di guerra e non ne vogliono sapere di mandare in classe i loro ragazzi per stiparli all’interno di piccole aule in numero di almeno trenta per classe. Questo per quattro delle sei prime medie. Le due rimanenti hanno un numero inferiore di alunni, ma in una di esse ci sono due bambini affetti da disabilità che saranno costretti a condividere questa situazione.

I rumors sulla situazione rilevata oggi c’erano fin dai primi di settembre. Infatti, a metà della settimana scorsa, alcuni genitori, accompagnati dai sindacalisti della scuola Cgil Cisl e Uil, avevano segnalato il problema, incontrando tra gli altri l’assessore comunale alla Pubblica istruzione Paola Demuro. E avevano fatto notare che, secondo una relazione prodotta dalla Asl e dal Comune, l’affollamento massimo per classe (considerando le aule riportate dalla planimetria dell’istituto Maccioni), è di 25 alunni. Il tetto massimo, insomma (considerando anche il docente) è di 26 persone.

Da qui la richiesta, avanzata fin dal mese di giugno dal dirigente scolastico, di avere sette classi. Ma finora nessuna risposta è arrivata: né dal Csa provinciale, né da parte del dirigente dell’ufficio scolastico regionale. I genitori hanno deciso di riunirsi in assemblea permanente. “A nostro parere – dicono – vi sono tutte le condizioni di ordine didattico, organizzativo e sanitario perché venga concessa una settima classe. Riteniamo che classi con un numero così elevato di alunni, molti dei quali con bisogni speciali, non possano assicurare i necessari e adeguati interventi didattico-educativi. Se la nostra richiesta non verrà accolta, agiremo in tutti i modi per assicurare ai nostri figli il diritto a studiare in condizione igienico-sanitarie adeguate”.
Maria Giovanna Fossati

LEGGI “LA SCUOLA PRECARIA”, LA SITUAZIONE DELLE SCUOLA IN SARDEGNA

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