“La politica regionale ha dimostrato nel concreto il suo totale disinteresse nei confronti della vertenza Aias e del destino dei lavoratori che in essa operano: hanno scelto di voltarsi dall’altra parte”. Lo denunciano i segretari della Funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil in una conferenza stampa davanti al Consiglio regionale, indetta in concomitanza con una nuova protesta dei dipendenti dell’associazione per l’assistenza agli spastici.
“L’Assessore Arru, come i suoi predecessori, ha sottoscritto impegni precisi ai quali a tutt’oggi non ha dato ancora risposta – attaccano Antonio Cois, Davide Paderi e Fulvia Murru – Nel concreto hanno deciso di mollare al proprio destino gli oltre 1.300 dipendenti dell’Aias, i cui stipendi sono in arretrato di cinque mensilità, e della Fondazione, per non parlare della delicatezza di un servizio sociale e assistenziale”. “Chiediamo che la politica si prenda carico dei lavoratori – incalza Murru – e che la vertenza venga avocata alla presidenza della Giunta con l’intervento di Pigliaru”.
Secondo Cois, “la Regione deve effettuare controlli sull’erogazione del servizio, sui diritti dei lavoratori e prendere decisioni rigorose drastiche e coraggiose”. “L’impressione – osserva Paderi – è che quando si parla di Aias la politica si giri dall’altra parte”. I sindacati ricordano che la vertenza si inserisce anche nella più ampia mobilitazione sulla sanità sarda. “Serve un tavolo permanente con l’assessore Arru sui diversi temi aperti – ribadiscono le sigle – se non avremo risposte nei primi giorni di novembre sarà sciopero generale”.