Corteo di 100 trattori tra Arborea e Santa Giusta per lanciare un ultimatum alla Regione, davanti alla sede dell’Argea, l’agenzia per i pagamenti in agricoltura. “Vogliono farci morire ma non glielo consentiremo. Se non arrivano risposte ripartiamo subito con iniziative anche più pesanti di questa”, promettono gli agguerriti uomini delle campagne. Circa in 500, sotto le bandiere della Coldiretti, hanno sfilato in strada denunciando “l’immobilismo della Regione e delle sue agenzie di fronte alle questioni che stanno mettendo in ginocchio il sistema agricolo e zootecnico”.
Sette i punti chiave della piattaforma rivendicativa illustrata dal presidente di Coldiretti Oristano Giovanni Marrubiu. Nell’elenco ci sono i “ritardi biblici” nei pagamenti per il benessere animale e dei premi comunitari, il costo insostenibile dell’acqua, il crollo dei prezzi, la siccità e le calamità naturali, il problema della fauna selvatica. “Abbiamo creato fortissimi disagi con la nostra manifestazione – ammettano gli agricoltori – chiediamo scusa ai cittadini ma lo dovevamo fare e continueremo a farlo finché non arriveranno le risposte che aspettiamo”.
Una partita che vale più di un miliardo di euro, a livello regionale, quella aperta oggi con la Regione dalla Coldiretti. I numeri li ha ricordati dal pianale di un trattore che fungeva da palco il presidente regionale dell’associazione Battista Cualbu, che ha ribadito l’ultimatum alla Regione annunciando nuove clamorose iniziative di protesta se non arriveranno risposte concrete in tempi brevissimi. “Del miliardo e 300 milioni del Piano di sviluppo rurale 2014-2020 ne sono stati spesi finora solo 90. Una vergogna”, ha spiegato ricordando che gli agricoltori sardi stanno aspettando arretrati per “cento milioni accumulati negli ultimi tre anni” e che “le giustificazioni della Regione secondo cui i ritardi sarebbero dovuti a un programma applicativo che non funziona sono inaccettabili”. “I soldi ci sono e ce li devono dare. Siamo stanchi di dover attendere anni per avere quello che ci spetta. Non ce la facciamo più, ma non ci fermiamo qui” ha rincarato la dose il presidente provinciale Giovanni Murru. I ritardi della Regione, ha spiegato ancora l’organizzazione, “sono tanto più gravi perché si aggiungono a una stagione drammatica non solo per le calamità naturali, ma anche per il crollo dei prezzi dei prodotti agricoli, spesso insufficienti a coprire le spese di produzione, che invece sono in crescita. Il mondo agricolo è al collasso per colpa di una politica inefficiente”, attacca Coldiretti. Sul palco anche i sindaci di Arborea Manuela Pintus, che ha proposto il coinvolgimento nella vertenza di tutto il sistema economico che ruota attorno all’agricoltura e alla zootecnia, e di Santa Giusta Antonello Figus, secondo il quale non c’è futuro per la Sardegna senza sostegno al settore agricolo.