Aggressione omofoba per un bacio: insulti a un infermiere e al compagno

Aggrediti verbalmente per un bacio mentre facevano il bagno, insultati con frasi omofobe e minacciati. È accaduto nella spiaggia del Poetto a Cagliari, vittima un infermiere di Bolzano di 26 anni, compiuti oggi, e il suo compagno di 35. Domani mattina, supportati dall’associazione Arc Cagliari, andranno in Questura per formalizzare la denuncia per l’aggressione e le ingiurie subite. “Eravamo al Poetto e per rinfrescarci abbiamo deciso di fare un bagno – racconta all’Ansa il bolzanino, Shahzeb Altaf – mentre eravamo in mare ci siamo baciati. Un bacio ‘a stampo’ nulla di più, ma appena siamo usciti dall’acqua ci hanno riempito di insulti”.

Non troppo distante c’era una famiglia. “Un uomo e una donna di circa 50 anni e i due figli di circa 20, più uno più piccolo – ricostruisce il giovane – il ventenne ha iniziato a urlarci frasi omofobe, ripetendoci ‘Fatele da un’altra parte queste cose’. Io ho chiesto a cosa si riferisse e a quel punto è intervenuta la donna che è arrivata a invocare il Duce: ‘dovrebbe tornare Mussolini e farvi sparire dalla faccia della terra’. A quel punto ho risposto anche io, dicendole che era una persona ignorante”.

È bastata la reazione dell’infermiere ad innescare quella del ventenne. “Ci eravamo già stesi sulla sabbia – racconta ancora Shahzeb Altaf – quando si è avvicinato con in mano il bastone dell’ombrellone, stava per colpirmi quando lo ha fermato una ragazza. Poi sono intervenuti tutti gli altri bagnanti e i ragazzi del chiosco che si trova poco distante”. Nel parapiglia anche il bambino che era vicino al ventenne si sarebbe sentito male, forse per l’agitazione e le urla. “Ho chiesto loro di farmelo visitare, che potevo aiutarli – dice l’infermiere – ma la donna mi ha risposto: ‘persone come te non toccheranno mai mio figlio’. A quel punto mi sono fatto da parte”.

Sul posto sono poi intervenuti gli agenti della Squadra volante, che hanno raccolto le varie testimonianze. “Anche davanti a loro, gli insulti sono continuati – ricorda il giovane di Bolzano – domani andremo a formalizzare la denuncia”. Nonostante la disavventura, la coppia proseguirà le vacanze in Sardegna. “Per me era la prima volta a Cagliari e nell’Isola, mentre il mio compagno è già venuto altre volte. Si sta benissimo – conferma Shahzeb Altaf – la gente è ospitale ed è un’isola bellissima, tutti ci hanno dimostrato grande solidarietà”.

Solidarietà immediata da parte dell’associazione Arc Cagliari. “Ancora una volta dobbiamo registrare degli atteggiamenti e comportamenti contro la comunità Lgbt+ e se questo succede in uno dei posti che reputiamo friendly ed accoglienti c’è da preoccuparsi .- scrive su Facebook l’associazione -. Come Arc ci rendiamo subito disponibili al sostegno dei due ragazzi nei confronti di questo vile personaggio che non ha avuto di meglio da fare che rendersi artefice, tra l’altro davanti agli occhi del figlio minorenne, di questa aggressione. I due turisti sono rei di essersi resi protagonisti di un bacio in acqua e questo ha “sconvolto” l’aggressore. L’omofobo ha inveito sui due ragazzi non solo verbalmente ma anche con il bastone dell’ombrellone, per fortuna senza colpirli. In loro difesa si sono schierate tutte le persone presenti al momento in spiaggia. Ci auguriamo che non si ripetano più casi di questo tipo nella nostra città”.

“L’episodio di aggressione omofoba nella spiaggia del Poetto a Cagliari, vittima un infermiere di Bolzano di 26 anni e il suo compagno di 35, riporta all’attualità le nuove norme licenziate dalla commissione Giustizia. Purtroppo, nonostante il rifiuto di alcune forze politiche, in particolare quelle che fanno capo a Matteo Salvini e Giorgia Meloni, di prendere atto della necessità di contrastare questi comportamenti, è la cronaca quotidiana che ci ricorda l’urgenza di intervenire attraverso un legge per tutelare persone esposte all’odio per le loro scelte d’amore . Ai due giovani la mia più sincera solidarietà”. Così Mario Perantoni, presidente M5s della commissione Giustizia della Camera, che proprio nei primi giorni di agosto, dopo un lungo dibattito, ha approvato il nuovo testo che introduce il reato per chi si macchia di comportamenti violenti causati da omofobia e che ora attende per l’esame conclusivo dell’Aula.

[Foto d’archivio]

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