Sono stati aggrediti e picchiati da un gruppo di coetanei che hanno ripreso tutto con un telefonino e diffuso il video sui social network. Potrebbe esserci l’omofobia all’origine di un pestaggio avvenuto ieri in piazza Deledda a San Sperate. Vittime un ragazzino di 17 anni e una sua amica appena 18enne. Sul caso indagano i carabinieri della Stazione di San Sperate e della Compagnia di Iglesias.
Il minorenne e l’amica, che non abitano a San Sperate, hanno raggiunto la zona per incontrare delle persone, probabilmente dei conoscenti. Mentre si trovavano in piazza sono saltati fuori i quattro ragazzi che hanno iniziato a insultarli facendo riferimento al loro orientamento sessuale, poi dalle parole sono passati alle botte: calci, pugni, schiaffi. La diciottenne e il ragazzo hanno cercato di allontanarsi, braccati dagli altri coetanei.
Hanno anche reagito alle botte con qualche spintone e alla fine il gruppo di aggressori si è allontanato. Tornato a casa, il 17enne ha raccontato al padre cosa era accaduto. Intorno alle 14, quando il video dell’aggressione è iniziato a circolare prima sui telefonini e poi social, il papà e il figlio si sono presentati in caserma a San Sperate per raccontare l’accaduto. Non è stata presentata alcuna denuncia. Il 17enne e l’amica non hanno riportato ferite, solo qualche escoriazione e non si sono fatti visitare in ospedale. I militari hanno comunque avviato una serie di accertamenti per identificare, anche grazie al video, l’identità degli aggressori. Il reato, infatti, è procedibile d’ufficio visto che vede il coinvolgimento di un minorenne, una segnalazione sarà inviata all’autorità giudiziaria. Una volta identificati gli aggressori saranno denunciati per lesioni e rischiano anche l’accusa di diffamazione per aver diffuso su telefonino e web il video del pestaggio.
“Mi chiedo come sia possibile che San Sperate che da sempre ha fatto della tolleranza, dell’accoglienza e del rispetto il suo vessillo, possa finire nella rete per un episodio di bullismo e stupida intolleranza – scrive il sindaco di San Sperate, Enrico Collu sul suo profilo Facebook commentando l’episodio -. Tanto impegno da parte di tutta la Comunità che rischia di finire nel cesso a causa di quattro ragazzini annoiati e di stupidi video. Non si è fatto male nessuno, per fortuna, almeno fisicamente. Voglio incontrare questi ragazzi e i loro genitori, voglio guardarli negli occhi per capire quali siano le motivazioni che hanno portato a questo brutto episodio. Nel 2019 non può esistere che una persona possa essere discriminata per le sue tendenze sessuali, per il credo religioso, per la razza o solo per la sua forma fisica. San Sperate racconta storie diverse e vuole continuare a farlo”.
Ma.Sc.