Ha denunciato sul suo profilo Facebook l’aggressione subita durante una festa organizzata dagli studenti universitari di Cagliari, postando le foto delle ferite riportate. Protagonista della vicenda una giovane di 26 anni. “Probabilmente avrei dovuto pubblicare questo post 10 giorni fa – scrive -, ma diverse complicazioni me lo hanno impedito. Il giorno 24 maggio si è tenuta una festa organizzata da Unica 2.0 a cui ho partecipato, in questa occasione è successo un evento decisamente spiacevole, l’organizzazione stessa mi aveva promesso un grosso supporto che non è però mai arrivato, dopo aver sostenuto il contrario mi è stato detto, dopo una settimana, che loro non avrebbero pubblicato nessun post per cercare i colpevoli in quanto controproducente”.
Poi il racconto: “Mi trovavo alla festa, in via Ospedale, e con me c’era un’altra persona. Dei ragazzi con un forte accento cagliaritano e sui 18/20 anni hanno iniziato a fare degli apprezzamenti molto volgari su di me, costringendo la persona che era con me a prendere le mie difese. È dovuta intervenire l’organizzazione per allontanare i ragazzi in quanto sono passati immediatamente alle minacce. Dopo circa due ore dall’accaduto uno dei due ci ha rincontrati e ha subito riniziato con le minacce e gli insulti, mentre cercavamo di allontanarci questi fenomeni hanno circondato (pensavamo fossero in due, ma erano molti di più) la persona che era con me e l’hanno colpito una volta a terra, poi hanno tirato un pugno in faccia a me causandomi l’apertura del sopracciglio.Vogliamo davvero permettere ad un gruppetto di ragazzini maleducati e viziati di continuare a circolare con l’unica intenzione di rovinare le serate alla gente?”.
Dopo il post è arrivata la replica di Unica 2.0. “Purtroppo, si è verificato un episodio di violenza gravissima e ingiustificabile. Un gruppo, in contrasto netto non solo con lo spirito della festa, ma evidentemente anche con i valori fondanti dell’associazione, ha importunato un ragazzo e una ragazza con provocazioni ed insulti a lei rivolti – si legge in una nota – . Alla reazione legittimamente infastidita dei due è seguita un’aggressione fisica da parte del gruppo di ragazzi. Condanniamo questo episodio non solo per la violenza gratuita, ma anche per la natura sessista e machista dei comportamenti da cui è scaturito”. La stessa Unica 2.0 ha risposto alla studentessa pubblicando anche un lungo post su Facebook. “L’interessata è stata contattata pressoché immediatamente dal responsabile della nostra organizzazione dopo la vergognosa aggressione, è stata data completa disponibilità a collaborare per arrivare ai colpevoli – scrive Unica 2.0 -.
È stata data anche la piena disponibilità a testimoniare in caso di denuncia, denuncia che di fatto è avvenuta come è avvenuto il colloquio con le forze dell’ordine”.
“La nostra colpa nei confronti della 26enne – scrivono nel post – è stata quella di dirle, a poche ore dal fatto, che saremmo usciti pubblicamente sulla pagina. A mente lucida, in seguito, abbiamo ritenuto che un post pubblico sulla faccenda sarebbe stato controproducente al raggiungimento dell’obiettivo comune, ovvero individuare i colpevoli: la caccia all’uomo con i post sui social non funziona, ancora meno se a disposizione si hanno pochi elementi per il riconoscimento. Pubblicare un post del genere avrebbe semplicemente annullato le possibilità che questi elementi si ripresentassero ad un evento universitario, riducendo a zero le possibilità di individuarli. Speriamo veramente di sbagliarci a questo punto”.