Agente ferito alla gamba nella sparatoria di Nuoro: proiettile partito dalla pistola del collega

Nicola Catte, l’ispettore capo della Polizia rimasto ferito ieri nella sparatoria di Nuoro, è stato colpito alla gamba da un proiettile partito dalla pistola del collega. È questa la certezza che si è aggiunta ai fatti del capoluogo barbaricino, dove il far west è andato in scena nelle vie del centro.

Per tutta la giornata di ieri, la ricostruzione è stata diversa: la Polizia riteneva che ad aprire il conflitto a fuoco fosse stato il 40enne fuggito dal posto di blocco di viale Trieste e poi scappato a piedi. Invece, Costantino Contena, così si chiama l’uomo, non era armato e non si è fermato all’alt degli agenti solo perché non ha mai preso la patente, come lui stesso ha raccontato in Questura, dove si è costituito sette ore dopo la fuga. Tanto che il suo arresto si è risolto nel giro di due ore: per Contena nella tarda serata di ieri è scattata la scarcerazione. L’uomo ha potuto così fare ritorno a casa e festeggiare il compleanno, visto che proprio ieri ha spento le sue prime quaranta candeline. Adesso deve comunque rispondere di resistenza a pubblico ufficiale, come nell’unica ipotesi di reato rimasta a suo carico.

Il poliziotto Catte, 51 anni, originario di Oliena, fortunatamente non è mai stato in pericolo di vita. Il proiettile partito dalla pistola del collega con lui in servizio lo ha colpito a una gamba solo di striscio: al Pronto soccorso del San Francesco, dove il poliziotto è stato subito portato, la ferita è stata dichiarata guaribile in pochi giorni. L’agente è ancora ricoverato nel reparto di Ortopedia: la decisione di trattenerlo nella struttura sanitaria nasce dal fatto che ieri è stato portato in sala operatoria per l’estrazione di un frammento di ogiva (la parte anteriore del proiettile) dalla coscia.

La Polizia ha aperto il fuoco in piazza Indipendenza, dove poi Contena ha abbandonato l’auto, proprio con l’obiettivo di bucare le gomme della berlina in modo da fermarne la marcia. Effettivamente è successo così, ma c’è stato l’imprevisto rimbalzo di quel proiettile finito sulla gambe dell’agente 51enne. Su questi aspetti è al lavoro la Polizia scientifica a cui è stata affidata la perizia balistica: i colpi partiti avrebbero colpito non solo le gomme dell’auto, ma anche una fiancata e il lunotto posteriore. Uno dei proiettili si è conficcato infine nello specchietto retrovisore.

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