Addio a Karim Aga Khan, il ‘padre’ della Costa Smeralda

Ieri notte a Lisbona all’età di 88 anni è morto Karim Aga Khan IV, l’uomo che ha segnato la storia della Costa Smeralda, guida spirituale dei musulmani sciiti ismailiti e fondatore dell’Aga Khan Development Network (Akdn). La notizia è stata diffusa dalla sua fondazione, che ha annunciato la sua scomparsa avvenuta serenamente, circondato dalla famiglia. Il nome del suo successore sarà reso noto nei prossimi giorni, dopo la lettura delle sue volontà.

Figura di spicco nell’imprenditoria e nella filantropia, Shah Karim al Hussaini era annoverato tra gli uomini più ricchi del mondo. Era il 49° imam ereditario degli ismailiti, una comunità di circa 15 milioni di fedeli sciiti, e discendente diretto del profeta Maometto, ereditando il titolo dal nonno.

L’Aga Khan Development Network ha espresso il proprio cordoglio, affermando sui social che l’organizzazione proseguirà la sua missione nel solco del fondatore: “Onorando la sua eredità, continueremo a lavorare con i nostri partner per migliorare la qualità della vita delle persone e delle comunità nel mondo, indipendentemente dalla loro fede o origine”.

Oltre al settore turistico che ha contribuito allo sviluppo e alla storia della Costa Smeralda, Aga Khan IV ha investito nell’allevamento di cavalli da corsa purosangue e ha promosso numerose iniziative sanitarie nei Paesi in via di sviluppo. Pur vivendo nel lusso, con un patrimonio stimato tra 1 e 13 miliardi di dollari, sosteneva che la ricchezza non fosse in contrasto con la fede e la beneficenza.

“Un imam o un leader religioso non deve ritirarsi dalla vita quotidiana”, dichiarò all’inizio del suo mandato. “Al contrario, deve proteggere la sua comunità e contribuire al miglioramento della sua qualità della vita. La separazione tra fede e mondo è estranea all’Islam”.

Negli anni Sessanta, il principe Karim Aga Khan IV intuì le potenzialità della Costa Smeralda, trasformandola in una delle mete turistiche più esclusive al mondo. Colpito dalle bellezze naturalistiche del territorio tra Olbia e Arzachena, acquistò numerosi terreni e avvio lo sviluppo della costa anche con l’aiuto di importanti architetti. Il cuore pulsante di questa trasformazione fu Porto Cervo, che nel giro di breve tempo divenne la capitale del jet set internazionale.

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