Addestramento a La Maddalena per i guardacoste libici

Duecentocinquantacinque uomini della Guardia costiera libica verranno addestratati dalla Marina Italiana a La Maddalena e a Taranto per otto settimane, sino a fine luglio. Lo rende noto l’ammiraglio Enrico Credendino, oggi a capo della missione Ue che tenta di bloccare gli scafisti provenienti dalle coste del Nord Africa, in un’intervista al Corriere della Sera. L’addestramento in terra sarda s’inscrive in un più ampio programma di formazione della Guardia costiera libica che prevede, nel mese di maggio, la consegna di dieci motovedette che l’Italia ha in custodia dal 2011 al governo di Serraj. Nei mesi scorsi, personale libico è stato addestrato anche a bordo della nave San Giorgio della Marina italiana. Altri guardacoste sono invece attesi a Napoli.

L’intervista rilasciata da Credendino al Corriere è anche l’occasione per fare il punto sui risultati ottenuti dall’operazione Sophia guidata proprio dall’ammiraglio torinese. Venticinque paesi coinvolti, oltre 1500 militari impegnati, cinque navi e sei elicotteri: questi i numeri della missione Ue. In due anni, spiega l’alto ufficiale della Marina, l’operazione ha salvato 34mila vite umane, bloccato oltre 400 imbarcazioni e portato all’arresto di oltre 100 scafisti. I numeri raccontano anche altro: nei primi due mesi e mezzo del 2017, infatti, le partenze dalle coste libiche hanno fatto registrare un aumento del 36%. Per l’ammiraglio, si tratta di un effetto innescato dal fatto che gli scafisti sono a conoscenza dei maggiori controlli che le forze libiche saranno in grado di esercitare lungo le coste in seguito all’addestramento che riceveranno da Italia e Spagna. Ecco perché, continua Credendino, come già auspicato dalla Ue, oltre a rendere più forte la Guardia Costiera libica occorre che la situazione in Libia si stabilizzi.

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