Acqua non potabile da dieci giorni, preoccupazione a Villasimius

Da quasi dieci giorni i cittadini di Villasimius non possono usare l’acqua di rete, così come imposto con un’ordinanza firmata il 4 aprile scorso dal sindaco Gianluca Dessì. Il provvedimento è arrivato dopo le analisi effettuate dalla Asl di Cagliari su un campione d’acqua prelevato dalla rete idrica, sul quale è stata riscontrata la presenza di Thm (Trialometani) quasi doppia rispetto alle norme. Se infatti il livello massimo di Thm consentito dalle leggi in materia è di 30 microgrammi per litro, nel campione prelevato dall’Azienda sanitaria sono stati riscontrati 52 microgrammi. Per questo il primo cittadino, informato dalla Asl sull’esito del campionamento effettuato il 31 marzo scorso, ha vietato l’uso dell’acqua sia per il consumo umano che per la preparazione degli alimenti.

Nello specifico, per Thm si intende quella famiglia di composti che si formano quando l’acqua viene trattata con prodotti a base di cloro per la potabilizzazione e ne fanno parte sostanze come cloroformio, dibromoclorometano, diclorobromometano e bromoformio. 

La Asl ha inviato una nota ad Abbanoa per chiedere conto dei livelli di Thm riscontrati nel campione raccolto a Villasimius e avere notizie sugli interventi che il gestore idrico sta attuando per superare la situazione di emergenza.

Abbanoa ha spiegato la presenza di Thm con gli interventi di disinfezione delle acque e ha assicurato che nel giro di pochi giorni la situazione tornerà alla normalità. “Il Thm è segno che la disinfezione ha avuto effetto, visto che il suo rilascio si ha proprio con l’interazione tra l’acqua e i prodotti utilizzati per la depurazione della risorsa idrica. Le concentrazioni alte di Thm, riscontrate peraltro solo nella condotta di Villasimius, sono dovute al ristagno dell’acqua e gli addetti sono già al lavoro per far defluire l’acqua con il Thm elevato dalla condotta. Ancora pochi giorni e la rete sarà nuovamente utilizzabile”.

 

 

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