Nell’infinita ‘battaglia’ giudiziaria che vede contrapposta Abbanoa con i propri utenti, alcuni impegnati ad effettuare class action nei confronti del gestore unico dell’acqua, la società ha incassato tre sentenze favorevoli nel giro di pochi giorni. A pronunciarle sono stati i giudici del Tribunale civile di Cagliari, che hanno dato torto ad alcuni utenti morosi che si erano visti slacciare l’acqua perché non pagavano le bollette. In questi tre casi i giudici hanno accolto le istanze di Abbanoa, tutelata dagli avvocati Simone Collu e Stefania Sabiucciu. Nelle aule del Tribunale civile è arrivata la conferma della nota diffusa dal gestore che ha comunicato l’esito dei tre ricorsi riguardanti la certificazione dei consumi, la regolarità dei contratti e la legittimità della fatturazione.
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Il primo caso riguarda un utente di Cagliari che aveva bollette non pagate per 2.000 euro: il giudice ha nominato un consulente che ha certificato il funzionamento del contatore respingendo i dubbi del consumatore e condannandolo a pagare anche 1.200 euro di spese legali. Il secondo caso riguardava, invece, un’utenza del Cagliaritano che – pur usufruendo del servizio idrico – non aveva mai sottoscritto il contratto con Abbanoa. Il debito sui consumi dovuti ad una perdita interna all’abitazione era di circa 5.000 euro e il Tribunale ha dichiarato soccombente il consumatore che dovrà versare anche 4.000 euro di spese di giudizio. Il contenzioso riguardante una villetta del Margine Rosso, a Quartu, con bollette per 8.000 euro e dubbi sul mal funzionamento del contatore, si è chiuso anche in questo caso con il successo del gestore unico regionale: prima che i giudici si pronunciassero, in ogni caso, l’utente aveva trovato un accordo con Abbanoa sulla rateizzazione.