Abbanoa, nuovi interrogatori in Procura. Si ipotizzano peculato e abuso d’ufficio

Il registro degli indagati è ancora vuoto. Ma il pm Giangiacomo Pilia continua con gli interrogatori per completare il quadro investigativo su Abbanoa. Ieri, in Procura a Cagliari, il pubblico ministero ha sentito i componenti del Comitato tecnico che è stato nominato un anno fa con l’obiettivo di contro nominato un anno per controllare l’attività amministrativa e gestionale dell’ente.

Davanti al pm si sono presentati in tre: Gabriella Massidda, direttore generale della Presidenza della Giunta regionale; Antonio Conti, direttore generale dei Beni culturali, Informazione, Spettacoli e Sport; e Massimiliano Tavolacci, capo di gabinetto dell’assessore degli Enti Locali e Urbanistica. I tre, scrive L’Unione Sarcda oggi in edicola, hanno spiegato che il Comitato non ha svolto alcuna funzione perché l’Autorità d’Ambito non lo ha mai convocato.

Su Abbanoa il pm ipotizza i reati di peculato e abuso d’ufficio. Sotto la lente ci sono i 400 milioni di debiti che la società avrebbe accumulato. Una cifra, questa, che continua a essere ballerina. Tanto che il pubblico ministero ha affidato la ricognizione dei conti al commercialista cagliaritano Giuseppe Aste che non ha ancora completato il lavoro. Ma in base a questa ricostruzione potrebbero scattare le iscrizioni sul registro degli indagati.

In Procura l’indagine su Abbanoa è aperta da mesi e ruota intorno alla relazione firmata dal collegio dei revisori presieduto da Michele Caria. E le parole messe nero su bianco verso il management della società sono state durissime. In particolare è stato chiamato in causa il direttore Sandro Murtas, il quale non avrebbe fornito tutta la documentazione per permettere ai revisori di tracciare un quadro preciso sulla situazione economica della società.

Il pm vuole capire se nella gestione della società ci siano stati sprechi. Non solo: parrebbe che parte dei fondi destinata alle opere infrastrutturali sia stata utilizzata per coprire la spesa corrente. Ovvero per sopperire alla’assenza di liquidità. Ma tutto ancora è nel campo delle ipotesi.

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