Abbanoa, la verità sui conti slitta al 14 aprile. Perché 800 milioni di passivo?

L’assemblea dei soci Abbanoa, riunita ieri al Caesar’s hotel di Cagliari, non solo ha confermato di rinviare ogni decisione al 14 aprile, ma non è stata nemmeno illustrata la relazione dell’advisor Deloitte, a cui l’Autorità di controllo Ato ha affidato il compito di ricostruire i conti della spa. Conti che fanno segnare un passivo di oltre 800 milioni e per i quali la Procura di Cagliari ha aperto l’anno scorso un’inchiesta per peculato e abuso d’ufficio.

Che ci fosse un rinvio dell’assemblea (inizialmente era stata programmata per venerdì 15), era nell’aria da giorni, visto che la giunta di Francesco Pigliaru solo oggi assume i pieni poteri con il giuramento davanti al Consiglio. E siccome la Regione è il primo azionista col 46 per cento di quote, si è optato per aspettare  l’espletamento di tutte le procedure burocratiche. Ma Paolo Maninchedda, neo assessore ai Lavori pubblici cui spetta anche la gestione di Abbanoa, è al lavoro da giorni per passare al setaccio le carte della società. Non fosse altro che il problema non sembra essere legato solo alla modalità con cui il management ha amministrato Abbanoa, ma bisogna far luce anche su tutta un’altra serie di problemi, come per esempio la definizione delle tariffe che spetta all’Ato.

Di certo, la convocazione del 14 aprile dovrebbe essere quella definitiva per capire quale sarà il destino di Abbanoa. Per quella data anche il Tribunale di Nuoro si sarà espresso sulla istanza di fallimento chiesta dalla procura attraverso il pm Andrea Schirra.

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