In appena un mese sono 300 le segnalazioni arrivate alla Procura minorile di Cagliari di abbandoni scolastici. I fascicoli aperti in un anno sono 700. Numeri allarmanti – riportati da Il Fatto Quotidiano – che avvicinano il capoluogo a Napoli, dove le segnalazioni sono state 900 nel corso di un anno. Colpa, forse, anche della didattica a distanza, come conferma la procuratrice capo a Cagliari, Anna Cau, nelle parole riportate sul quotidiano: “È’ mancato il lavoro di motivazione: i ragazzi si sono sentiti soli e non ce l’hanno fatta. L’hanno pagata soprattutto i più fragili”.
La procuratrice ha scritto ai dirigenti scolastici di comunicare il livello di dispersione scolastica in città. E la risposta è stata drammatica. “Ci siamo trovati davanti a numeri impressionanti – ha detto al Fatto -. Abbiamo avviato delle verifiche che vedono un lavoro coi servizi sociali per puntare alla collaborazione della famiglia. Se ci sono situazioni di bisogno diventa un diritto per loro avere l’assistenza. Nella mia Procura c’è un avamposto dei servizi sociali che sta esaminando caso per caso. Ho anche scritto una lettera alle famiglie per informare i genitori delle poche frequenze dei ragazzi”.