Il 20 maggio scorso una donna di 35 anni è stata trasportata in urgenza dalla Sardegna al Policlinico San Matteo di Pavia, centro di riferimento nazionale per la cura dell’ipertensione polmonare cronica tromboembolica. La paziente, affetta da una gravissima forma di questa patologia, con scompenso cardiaco terminale e in ossigeno-terapia ad alti flussi, è stata subito sottoposta ad intervento di endoarteriectomia polmonare: una delicata
operazione di chirurgia cardiopolmonare che consiste nel liberare tutte le arterie polmonari dal materiale cronico
tromboembolico che le ostruisce.
L’operazione è perfettamente riuscita e la donna ora è potuta tornare a casa. “Ripulendo e riattivando il circolo arterioso polmonare – spiega una nota del San Matteo – se ne abbassano le resistenze e, di conseguenza, si aiuta la porzione destra del cuore a ritrovare la sua normale funzionalità, scongiurando il rischio di cedere alle continue
sollecitazioni dovute all’ostruzione cronica tromboembolica del circolo polmonare. Le condizioni della paziente erano così critiche che presentava anche un elevato rischio di arresto cardio-respiratorio. Per questo, prima di sedarla e intubarla, in anestesia locale, è stata collegata ad un supporto cardio-circolatorio”.
L’intervento è stato realizzato dall’équipe diretta dal professor Andrea Maria D’Armini, cardiochirurgo e responsabile della struttura semplice dipartimentale di Cardiochirurgia-Chirurgia Cardiopolmonare e dell’Ipertensione Polmonare. Nonostante le condizioni della paziente, al suo arrivo, fossero particolarmente critiche e preoccupanti “l’immediato decorso post-operatorio è stato molto meglio di quanto ci saremmo potuti aspettare”, ha commentato il professor D’Armini.
La paziente, infatti, dopo cinque giorni di ricovero in Anestesia e Rianimazione II Cardiopolmonare è stata ricoverata nel reparto di Degenza, dove è rimasta pochi giorni prima di essere trasferita in una struttura specializzata per un periodo di riabilitazione post-operatoria (al centro di Montescano dalla Maugeri). Oggi la paziente sta bene e il 22 giugno, a un mese esatto dall’intervento, è stata dimessa anche dal centro di riabilitazione senza necessitare più di ossigenoterapia. “È in grado di eseguire test funzionali in linea con l’età della paziente – precisa il comunicato del San Matteo – e con i suoi trascorsi di giocatrice di pallavolo in serie C1“.