Tanta soddisfazione per un esperimento che appare riuscito e uno sguardo già al futuro per migliorare e rendere ancora più ambiziosi gli obiettivi di “A fora li brasgeri”. La prima edizione dell’iniziativa ideata dall’amministrazione comunale di Sassari è andata in archivio con un ottimo successo di pubblico e le strade del centro storico di Sassari sono state invase e animate dai tantissimi che hanno assaggiato i piatti alla brace. “Vogliamo che quella parte della città riprenda a essere frequentata. La gente ha risposto all’invito, questa è la strada da seguire: viverla è l’unica possibilità di restituirle la centralità sociale, economica e culturale che ha smarrito nei decenni. Da qui può ripartire Sassari”. Queste le parole del sindaco di Sassari, Giuseppe Mascia a commento della manifestazione, organizzata con l’associazione di promozione sociale Eat&Buffas e con il contributo dei circoli privati cittadini. “È stata una sorta di edizione zero, la prova generale di un’iniziativa destinata a ripetersi ogni anno più ricca e più bella, spartiacque ideale tra la Faradda di li Candareri e la fine dell’estate”, ha aggiunto l’assessora Puggioni.
“Quest’amministrazione vuole promuovere iniziative e attività che contribuiscano alla salvaguardia dei valori storici e identitari di Sassari, immaginando un calendario di manifestazioni da realizzarsi ogni anno. La formula testata sabato – afferma ancora l’assessora – sarà il modello per una rassegna gastronomica che in futuro arricchirà il programma dei Candelieri, una kermesse itinerante da programmare a fine estate, per rivitalizzare il centro storico e valorizzare la tradizione gastronomica sassarese”. “Il richiamo della tradizione gastronomica – ha ribadito il sindaco – è stato il pretesto per riappropriarsi di luoghi di cui vorremmo che la nostra comunità si innamorasse di nuovo abitandoli, vivendoli, frequentandoli.” Unico dato negativo “la delusione di chi non è riuscito ad acquistare il coupon per partecipare all’iniziativa, o che per ragioni logistiche non ha fatto in tempo a degustare tutte le pietanze prenotate, indica quanta voglia ci sia di socialità, di occasioni di incontro, di vivere la città, di riprendersi gli spazi”. Chi volesse, ovviamente, potrà chiedere il rimborso dei piatti non consumati (le modalità saranno presto indicate sulla pagina Facebook dell’iniziativa). In alternativa il ricavato sarà utilizzato per sostenere qualche iniziativa benefica. Ma l’amministrazione guarda avanti. “Faremo tesoro degli aspetti che si possono migliorare, e la prossima iniziativa sarà ancora più grande – conclude Mascia – lavoriamo per valorizzare e riscoprire ogni zona della città, era un obiettivo della manifestazione”.
Soddisfatto anche Giovanni Cocco, presidente di Eat&Buffas, associazione che promuove la cultura alimentare e gastronomica locale e i prodotti tipici di Sassari, del suo territorio e di tutta la Sardegna. “È stata una autentica operazione di riappropriazione culturale, la kermesse ha permesso di ricollegare l’arrostita, uno dei più longevi, popolari e conosciuti riti della tradizione gastronomica sassarese – afferma Cocco – ai luoghi in cui è nata e si è affermata come tratto identitario della comunità e del suo modo di essere”.