8 marzo, Donna Ceteris: “Mobilitazione per i diritti e le libertà”

“Lo sciopero dell’8 marzo è uno sciopero ‘per’, non uno sciopero contro. È una mobilitazione per i diritti, per le libertà, per il lavoro, per uno Stato che agevoli e sostenga, e non che soffochi ed opprima”. E’ quanto si legge in una nota del Centro Donna Ceteris, associazione no-profit che opera contro la violenza sulle donne, stalking e maltrattamenti in famiglia.
“Ma è anche una manifestazione per un’economia che guardi a tutti, e non solo ai pochi – prosegue l’associazione – per una scuola che educhi, e non solo insegni; per una famiglia che sia espressione di scelte affettive e non di dogmi culturali superati e imposti; per una società che sappia dialogare e non urlare; per una politica che sappia rimettere al centro le idee e non solo i programmi; per un mondo che favorisca costantemente l’incontro fra la sensibilità maschile e quella femminile, senza privilegiare solo l’una o solo l’altra; per una società che sia fatta di pluralismo e non di pensiero unico; per un’informazione che sappia emarginare stereotipi, volgarità, violenza; per una scienza che sappia promuovere la vita e, insieme, un’etica che sappia normare la velocità della tecnica. Scioperare ‘per’ significa questo: significa battersi per costruire modelli alternativi, non significa andare contro solo per sventolare ideologie, qualunquismo o disfattismo”.

“Chi lotta ogni giorno contro la violenza sulle donne – continua la nota – sa che la radice di ogni femminicidio non è mai nei fatti, o nel loro esito, o nei tragici epiloghi a cui assistiamo impotenti, è semmai in tutto quello che si enuclea dietro le cronache nere, in tutto ciò che si nasconde negli antefatti sociali e culturali dove si alimentano i focolai più vivi del sopruso e del maltrattamento. Le ragioni di questo sciopero sono dunque il vero motivo per il quale dobbiamo lottare, perché è da qui che iniziano gli episodi di violenza, ed è anche da qui che si può sperare, tutti insieme, di proporre un cambiamento. In questo 8 marzo non siamo ‘contro’ qualcuno, ma siamo ‘per ‘ qualcosa. Più esattamente: per una proposta di cambiamento che rimetta al centro le parole civiltà, libertà, dignità. I veri pilastri per un mondo nuovo. Sarà allora importante che in questo percorso le donne non restino più sole, ma abbiamo accanto a loro gli uomini, quanti più uomini possibile, per uno sciopero che includa e non escluda”.

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