Il telaio di Maria Lai in musica e danza, uno spettacolo sulla sua arte dei fili

All’interno del ricco panorama di eventi volti a celebrare il centenario dalla nascita di Maria Lai debutterà domenica, in Sardegna, uno spettacolo ispirato all’opera della grande artista: TeLai. Creatori e protagonisti di questo evento Elena Annovi, performer e danzatrice contemporanea, Manuel Attanasio, artista poliedrico e vocal performer le cui ultime ricerche vertono sull’automazione elettronica applicata all’arte stessa, e Battistina Casula, artista recentemente premiata dal Comune di Marrubiu, che ha curato regia, installazioni e costumi.
Le loro strade, tanto distanti quanto tangenti, si sono così intrecciate con la volontà di portare avanti la propria ricerca celebrando Maria Lai, icona dell’arte contemporanea isolana e madre della Fiber Art in Sardegna: una corrente artistica, afferente al Bauhaus, nella quale si sperimenta l’utilizzo di diversi materiali flessibili ed elastici, dal cui intreccio nascono opere d’arte come quelle che la portarono a conquistare la scena internazionale, realizzando mostre personali in tutto il mondo.

Partendo dalle risonanze e dalla propagazione del suono delle Domus de Janas (tombe preistoriche scavate nella roccia, tipiche della Sardegna prenuragica) lo spettacolo viene scandito da ritmi e gesti che includono, tra gli altri, il battito del telaio, soggetto caro alla Lai che, dalla metà degli anni ’60, ne elaborò una serie. Il telaio si rivela dunque, oggi come allora, strumento ancestrale, denso di simboli e significati, portavoce di una manualità destinata a perdersi, se non volutamente salvaguardata. All’interno dell’azione TeLai questo oggetto, che lega, intreccia e unisce, diviene il mezzo con cui tessere le diverse discipline, musica, danza e Fiber Art, dando vita ad un’inedita forma artistica.

“Il processo drammaturgico – raccontano Annovi, Attanasio e Casula -, inizia con una presa di coscienza e un conseguente atto di coraggio volto a disfarsi degli artefatti per far riemergere il vissuto attraverso la tessitura dello spazio e del corpo, accompagnati dalla suggestione delle opere di Maria Lai e dei suoi maestri che ne hanno ispirato la crescita poetica. L’intento è quello di portare i presenti in uno spazio e tempo, altro, in continua trasformazione per arrivare a uno stato essenziale”.

L’evento si prennauncia dunque unico ed estremamente suggestivo: un fitto dialogo tra tradizione, storia e modernità, rafforzato dalla presenza di strumentazione analogica e sperimentazione digitale in un avvolgente e voluttuoso susseguirsi di stimoli sonori e visivi. Il connubio e le influenze, che nascono dai ritmi primigenei e dagli interventi degli artisti, innescano un meccanismo di corto circuito particolarmente efficace, metafora della vita stessa, in cui tenebrosità e intimismo riempiono i tasselli romantici e vigorosi della danza. Una performance priva di sovrastrutture che lascia percepire particolare attenzione ai dettagli con l’obiettivo di incantare il pubblico accompagnandolo in una dimensione sospesa, estranea alla celebrazione del superfluo che scandisce la quotidianità nel suo complesso.

L’ evento, con inizio alle 18.30, si terrà domenica 13 alla Locanda Minerva, situata nell’Oasi naturalistica Monte Minerva di Villanova Monteleone  e sarà la conclusione di una intera giornata dedicata all’artista sarda, che comincia la mattina alle 9,30 sempre alla Locanda Minerva, dove si terrà un laboratorio di panificazione a cura di Angela Masala che verrà unito a un installazione di tessitura a cura di Giovanna Sogos come evento collettivo di tutti i partecipanti, inoltre i presenti potranno assistere alla creazione del ‘filindeu’ fra le mani maestre di Gianfranca Dettori.

Gaia Dallera Ferrario
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