Un progetto per una tecnologia al servizio delle imprese della filiera cerealicola, dedicata in particolare ai prodotti senza glutine, con un focus sulla tradizione e il valore dei pani sardi come carasau, spianata e guttiau.
Questo lo scopo di Aisac (Analisi e Ingegnerizzazione di Sistemi Alimentari Complessi), progetto promosso dall’Università di Cagliari, che mette a disposizione delle imprese del territorio un team di esperti di machine learning per lo sviluppo di algoritmi avanzati finalizzati al controllo dei parametri produttivi per l’ottimizzazione del processo. Un’iniziativa che potrebbe diventare un modello di riferimento per altre filiere agroalimentari, grazie alla possibilità di replicare l’approccio tecnologico in altri contesti produttivi.
Aziende e centri di ricerca si sono incontrate nell’Aula magna di Ingegneria in via Marengo per parlare degli avanzamenti e degli obiettivi specifici del progetto di ricerca e sviluppo che mira a rivoluzionare la produzione della filiera cerealicola senza glutine attraverso l’applicazione di tecnologie ICT, Industria 4.0 e machine learning, garantendo allo stesso tempo la qualità del prodotto.
Il progetto AISAC nasce dalla collaborazione tra l’Università e un consorzio formato da aziende e centri di ricerca, con competenze specifiche. Tra loro Studio A Srl (Serramanna) specializzata in automazione industriale e progettazione di impianti produttivi avanzati; MFM Srl (Fonni), azienda leader nella produzione artigianale di prodotti senza glutine; Porto Conte Ricerche (Alghero) con un’esperienza consolidata nel trasferimento tecnologico e nell’innovazione alimentare.
L’obiettivo principale è sviluppare un sistema integrato e automatizzato che ottimizzi i parametri produttivi, riduca gli sprechi e innalzi il livello qualitativo dei prodotti finiti, rispondendo alla crescente domanda di prodotti alimentari senza glutine. Il progetto punta inoltre a favorire un modello produttivo più efficiente e sostenibile, migliorando la gestione delle risorse e valorizzando i sottoprodotti della lavorazione.
Lo dettaglia Alessandro Fanti, responsabile scientifico del progetto: “AISAC non si limita a ottimizzare i processi di produzione, ma è progettato per rendere l’intera filiera cerealicola più sostenibile. Oltre alla riduzione dei consumi di risorse e alla gestione intelligente degli scarti di produzione, il progetto prevede la valorizzazione di sottoprodotti, come crusca e germe di grano, che spesso vengono scartati. Questi materiali potranno essere riutilizzati in nuove applicazioni, ad esempio nell’industria nutraceutica o alimentare, creando valore aggiunto e riducendo l’impatto ambientale complessivo della produzione”
Spiega inoltre che “l’integrazione di tecnologie avanzate di machine learning e Industria 4.0 consentirà il monitoraggio e il controllo in tempo reale di variabili critiche per la produzione, come la consistenza e la qualità dell’impasto, la temperatura e i tempi di cottura. L’obiettivo specifico è la creazione di un sistema di gestione centralizzato, basato su algoritmi di apprendimento automatico, in grado di adattare e ottimizzare continuamente i parametri di produzione per garantire uniformità e qualità del prodotto, riducendo gli errori umani e le perdite di materiali.”