Le contestazioni di peculato aggravato mosse dalla Procura di Cagliari nei confronti di Giorgio Oppi sono estinte per prescrizione. E così il leader dell’Udc esce dall’inchiesta sui fondi ai gruppi della massima assemblea sarda. La prescrizione è scattata anche sulle accuse nei confronti dei fratelli Randazzo, Alberto e Vittorio, che durante un periodo erano diventati onorevoli passando dalla lista di Cagliari dello scudo crociato.
Nella stessa situazione di Oppi si erano ritrovati lo scorso settembre altri due esponenti del partito, l’attuale assessore alla Pubblica istruzione, Andrea Biancareddu, e l’ex consigliere Salvatore Amadu. Le posizioni di Oppi e dei due Randazzo sono state stralciate dai giudici della Prima sezione penale del tribunale di Cagliari con semntenza di estinzione del reato.
A Oppi il pm Marco Cocco contestava spese per quasi 112mila euro; su altri 91mila euro poggiava l’accusa nei confronti di Alberto Randazzo, mentre il fratello Vittorio doveva rispndere di peculato aggravato su una somma di 30mila euro. I tre esponenti Udc ed ex Udc sono stati difesi dagli avvocati Ravenna, Filippi, Chelo e Loria. Restano a processo gli altri consiglieri dell’Udc presenti in Consiglio ijhn quella legisaltura, dal 2004 al 2009: Roberto Capelli, Sergio Marracini e Nello Cappai. Per loro l’udienza proseguirà il 30 marzo.