Viaggio tra querce, olivi, lecci e ginepri: nell’Isola record di alberi monumentali

Non sono conosciuti come i nuraghi, non sono visitati come le domus de janas, non sono meta di pellegrinaggi come molte delle chiese storiche di cui è piena l’Isola. Ma sono a tutti gli effetti dei monumenti, certificati come tali dallo Stato. Non solo: regalano alla Sardegna il primato sulle altre regioni, inaspettato. Sono gli alberi monumentali, un vero e proprio patrimonio culturale e collettivo dal valore identitario fortissimo.

In Sardegna sono 397, un record, sui 3.228 totali presenti in Italia (oltre il 12 per cento). Al secondo posto, dietro la Sardegna e abbastanza distaccato, c’è l’Abruzzo con i suoi 299 monumenti ‘viventi’, seguono il Friuli Venezia Giulia (230) e il Piemonte (220). Ultime nella lista Toscana (78) e Puglia (72).

Olivastro S’Ozzastru – Luras (Gallura)

Il database che contiene tutti i dettagli sugli alberi monumentali italiani, regione per regione, è stilato dal ministero delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo e risponde a una legge del 2013. Il primo elenco è stato definito nel 2018 e qualche settimana fa il ministero ha pubblicato l’ultimo aggiornamento al 2019. Così si può conoscere il dettaglio di ogni singolo albero: dove si trova, di quale specie è, la sua circonferenza e la sua altezza. Un vero e proprio monitoraggio realizzato dai Comuni sotto il coordinamento delle Regioni – per la Sardegna ci pensa il Corpo forestale e di vigilanza ambientale con il suo servizio di vigilanza e coordinamento tecnico – e con l’aiuto dei cittadini che possono segnalarne la presenza.

Non è solo la caratteristica dell’età a contraddistinguere gli alberi monumentali. Il loro altissimo valore biologico ed ecologico è determinato anche dalle dimensioni, dalla morfologia, dalla rarità della specie o dall’habitat per alcune specie animali. E ancora per l’importanza storica, culturale e religiosa che rivestono nei vari contesti territoriali. Sono questi i requisiti cui devono rispondere per poter far parte dell’elenco, che diventa uno strumento importante per diffondere la conoscenza di un patrimonio naturale e culturale collettivo di inestimabile valore.

Olivastro – Padru (Sassari)

Ma quali sono e dove si trovano nell’Isola queste vere e proprie opere della natura? Sono distribuiti in tutta la Regione, ma il territorio che surclassa tutti è l’Ogliastra che conta ben 129 alberi monumentali, di cui 31 soltanto nel Comune di Seui. Seguono Sassari (60), Nuoro (46), la Città metropolitana di Cagliari (39), Oristano (35), il Medio Campidano (29), l’attuale provincia del Sud Sardegna (27), il Sulcis (18) e infine la Gallura con 14.

Dal censimento del Mipaaft è il leccio la specie che ha più monumenti verdi nell’Isola (sono 80 dislocati in tutta l’isola), poi la quercia Roverella (nome scientifico Quercus pubescens Willd) che ne conta 46 e quella da sughero (o Sughera) di cui quelle monumentali sono 35. Non possono mancare esempi di queste opere naturali tra gli olivi (27) e gli olivastri (30). E poi ancora i tassi (12), i ginepri (14) e i corbezzoli (13).

Ma c’è anche la sequoia gigante a Vallicciola (Tempio Pausania), il mirto di San Vito (nel Sarrabus) con il suo fusto che arriva a una circonferenza di quasi un metro e mezzo, il castagno di Tonara (Nuoro), con i suoi 5,40 metri di circonferenza, e ancora l’unica vite selvatica monumentale a Urzulei. Non mancano gli alberi monumentali ‘cittadini’, come la grande jacaranda che si trova nei Giardini pubblici di Cagliari e sempre nel capoluogo il fico magnolioide della centralissima piazza Matteotti che con i suoi 12 metri ha il record per la circonferenza del fusto.

Ficus magnolioide – Cagliari

Tra i patriarchi di tutti gli olivi non poteva non essere nella lista del ministero S’Ozzastru, l’olivastro millenario di Santo Baltolu di Carana, a Luras, in Gallura: alla base l’albero ha una circonferenza di 20 metri, l’altezza è circa 14 metri e la sua imponente chioma fa ombra a diversi metri quadri. L’aspetto più incredibile però riguarda l’età di questo monumento: secondo alcuni studi l’età di S’Ozzastru sarebbe compresa tra i 3.000 e i 4.000 anni (l’era degli Egizi), cosa che lo renderebbe uno degli alberi più antichi di tutta Europa. Stessa importanza e notorietà anche l’olivo di S’Ortu Manu (nella foto in evidenza), a Villamassargia (Sulcis) – 10 metri di circonferenza del fusto – che fa bella mostra di sé nel giardino degli olivi secolari. Il record di altezza, nell’elenco degli alberi monumentali, è ancora nel capoluogo, lo detiene il pino di Norfolk, con i suoi 38 metri che si trova nel quartiere di Villanova (vico VII San Giovanni), a seguire i 37 metri di un cedro a Orgosolo e i 36 di un eucalipto blu a Dolianova.

QUI LA MAPPA DEGLI ALBERI MONUMENTALI

Tutti questi monumenti verdi viventi meritano una visita e l’elenco del ministero è in costante aggiornamento grazie al lavoro dei Comuni e del Corpo forestale regionale e alle segnalazioni che i cittadini, le associazioni o le scuole possono fare. L’iter prevede poi la ricognizione territoriale degli esperti, con una rilevazione diretta e la schedatura degli esemplari e la verifica del rispetto dei criteri per l’attribuzione del carattere di monumentalità.

Marzia Piga

(Foto da Sardegna Digital Library, Cagliari in verde, Sardinia In)

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