Verso la transizione energetica e il boom dell’elettrico nel 2022?

Il caro bollette continua ad essere la norma in questa prima metà del 2022. Eppure, mai come quest’anno il tema della transizione energetica ha interessato il dibattito pubblico e politico. E se le crisi insegnano a cercare nuove opportunità e ad avere il coraggio di esplorare nuove vie, è bene partire da un’analisi di contesto e da ciò che diversi studi autorevoli, già da anni, continuano a ripetere in merito ai due principali combustibili fossili che sostengono il fabbisogno globale: il gas e il petrolio. Questi combustibili non solo hanno fatto il loro corso, ma sono anche causa di lunghe guerre e contrasti in un mondo sempre più interdipendente in termini di risorse e responsabilità sull’emergenza climatica. Le conseguenze si sono materializzate nelle tasche dei cittadini, con aumenti di prezzi e rincari per cui risulta ancora difficile rispondere alla fatidica domanda: quanto durerà il caro bollette?

Un altro modello è possibile

La decarbonizzazione è un obiettivo sia per l’Unione Europea sia per l’esecutivo del governo Draghi che l’ha esplicitato nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Essa prevede l’abbandono delle fonti fossili, una strategia per l’idrogeno, maggiore efficienza nei consumi e l’intero approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili. Partendo da queste premesse è possibile spiegare perché l’emancipazione energetica è possibile e risulta la scelta più sostenibile e conveniente, specialmente nel lungo periodo. La transizione energetica verso un consumo più consapevole e l’utilizzo di un’energia più pulita è la grande sfida di questi tempi, soprattutto se ciascuno fa la propria parte. Per consumare meno energia elettrica, per esempio, si può ricorrere a semplici accorgimenti: dal sostituire elettrodomestici obsoleti con quelli a maggior efficienza, all’effettuare lavaggi a pieno carico fino a utilizzare il deumidificatore del condizionatore e regolare la temperature degli ambienti. Il fotovoltaico è di gran lunga la soluzione migliore per autoprodurre energia e perfino guadagnarci.

Il boom dell’elettrico: quale sarà l’energia del futuro?

Quanto spendiamo oggi per soddisfare il nostro fabbisogno energetico? Non parliamo solo di energia elettrica, ma anche dei combustibili (gas e derivati del petrolio) per il riscaldamento e la mobilità. Si potrebbe risparmiare se si convertisse in elettrico una parte sempre maggiore del nostro fabbisogno energetico che oggi soddisfiamo con i combustibili fossili?

La risposta non è banale: dipende dal costo delle materia prime (energia elettrica,  gas naturale, gasolio, benzina), dipende ancora dai nostri consumi, dalle condizioni climatiche, dall’efficienza delle macchine e dai costi di manutenzione. La risposta sarebbe sicuramente più semplice se potessimo avere “gratis” il costo delle materia prime, e in tal senso la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili è la soluzione più realistica. Altra considerazione: le macchine elettriche (dalle pompe di calore ai veicoli elettrici) sono più efficienti per natura, non prevedendo combustioni interne, sono soggette a costi di manutenzione, rischi e usura mediamente inferiori rispetto ai dispositivi a combustione.

I recenti provvedimenti dello Stato stanno agevolando sempre più la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e la riduzione dei consumi: incentivi statali, politiche energetiche, semplificazioni amministrative e autorizzative, crediti d’imposta. L’obiettivo è chiaro: stimolare il privato a contribuire al processo nazionale di emancipazione energetica, con l’intento di renderlo protagonista del processo di transizione energetica, gratificandolo con la possibilità di avere migliori servizi a costi inferiori.

Subentrano poi le considerazioni etiche e ambientali: inquinamento, qualità dell’aria, emissioni CO2 in atmosfera, sostenibilità, ripresa economica, evoluzione e innovazione. In quest’ottica, i combustibili fossili sembrano essere sempre più anacronistici, e per tanti usi, le macchine a combustione potrebbero essere sostituibili da macchine elettriche, sia in ambito civile che industriale, inclusa la mobilità.

Le soluzioni di un’azienda leader

C’è un interesse sempre più crescente sull’innovazione associata alla produzione di energia da fonti rinnovabili, al risparmio energetico e alla mobilità elettrica. È un settore complesso e ampiamente normato, dove professionalità, competenza ed esperienza sono dei “must”: in questo contesto Energit, azienda sarda leader nel settore dell’energia in Sardegna, propone diverse soluzioni in risposta alle domande dei consumatori: dalla consulenza a diagnosi energetiche, dal fotovoltaico alle pompe di calore, dal monopattino elettrico alle colonnine di ricarica elettrica per l’auto.

Si tratta, in conclusione, di fare una scelta di campo. La transizione energetica non può prescindere dalle scelte dei governi, ma neanche da quelle individuali. Una maggiore attenzione ai consumi, sia in casa sia in ufficio, investendo sull’efficienza energetica degli elettrodomestici e nel campo della mobilità elettrica, porterà a dei risultati importanti per il futuro delle nostre città e del pianeta.

Il 2022 ha tutte le carte per essere l’anno del boom dell’elettrico. Un anno che segnerà anche profondi cambiamenti nella struttura della rete elettrica, in quanto si passerà da una vecchia concezione di generazione centralizzata (quella delle centrali) ad una generazione sempre più distribuita. È il caso delle nascenti comunità energetiche e di quelle ad autoconsumo collettivo. Nuovi orizzonti per un futuro sempre più verde che guarda all’idrogeno e che comporta responsabilità collettive, dove anche le aziende fanno delle scelte consapevoli e lungimiranti verso un modello circolare e sempre più sostenibile.

contenuto offerto in collaborazione con Energit

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