Il Parco di Porto Conte prova a bloccare l’installazione di una stazione per il monitoraggio della radioattività a Capo Caccia. L’ente ha inviato una lettera a Invitalia e all’Istituto nazionale per la sicurezza nucleare (Isin), esprimendo parere negativo sull’impianto e chiedendo lo stop al bando di gara pubblicato nei giorni scorsi sulla Gazzetta Ufficiale. Come motivazione primaria viene evidenziato il fatto che questo intervento verrebbe realizzato all’interno di un’area protetta che sottostà alle direttive Habitat e rientra nella Rete Natura 2000, ovvero il principale strumento della politica dell’Unione europea per la conservazione della biodiversità. Il nuovo impianto dovrebbe sorgere a 190 metri di altezza, di fronte all’isola della Foradada, per sostituire le vecchie apparecchiature dove già insiste la stazione meteorologica dell’Aeronautica militare.
I vertici del Parco chiedono che sia svolta la valutazione di incidenza sui possibili effetti negativi. “Si tratta di un procedimento di carattere preventivo al quale è necessario sottoporre qualsiasi piano, programma, progetto, intervento o attività che possa avere incidenze significative su un sito o proposto sito della Rete Natura 2000 – spiega il direttore del Parco, Mariano Mariani -. Dalla lettura del disciplinare di gara emerge la natura e la complessità dell’intervento oggetto del bando che riguarda non solo la fornitura di nuovi impianti, ma anche la dismissione e lo smaltimento di quelli esistenti. Tali interventi potrebbero avere effetti significativi su habitat e specie prioritarie di valore unionale. Dai documenti di gara non risulta che tale aspetto sia stato debitamente considerato in tutte le sue implicazioni”.