“Spiaggia di Teurredda è un letamaio”: ambientalisti chiedono il numero chiuso

“Evviva la bandiera blu sulla spiaggia di Tuerredda, lungo il litorale di Teulada“. Lo scriver ironicamente Stefano Deliperi, il presidente del Grig (Gruppo di intervento giuridico) per accomapgnare il reportage fotografico “sul letamaio lasciato dai bagnanti”.

Nella nota si legge in premessa: “Da giugno chioschi, ombrelloni, sdraio e pedalò impediscono anche due passi sulla battigia marina. Come avviene da fin troppi anni, la progressiva occupazione della spiaggia ha fatto impallidire le immaginazioni più allucinanti. Alla sardinizzazione della spiaggia (da intendersi come le sardine, che stanno più larghe nella scatoletta) si aggiunge un suk dove si mercanteggia ogni cosa, un assedio di parcheggi e olezzi gastronomici e uno scarico incontrollato di rifiuti vari a ridosso della spiaggia. Sotto gli occhi di tutti, naturalmente”.

Gli ambientalisti reclamano i “controlli sul demanio marittimo, annunciati dalla Capitaneria di Cagliari con la nota numero 24480 del 17 giugno 2019, ma, vista la situazione, non si sa quanto efficaci”. L’associazione ecologista fa notare di aver chiesto, lo scorso 10 giugno 2019, “puntuali verifiche lungo tutto l’arenile, per via delle arssurde concessioni della passata stagione, con lettera inoltrata a Guardia costiera, Corpo forestale e Comune di Teulada.- Gli stessi ai quali sollecitiamo adesso la bonifica ambientale di quella che è diventata uno scarico di rifiuti. Tuerredda, concludono dal Grig, ha bisogno di drastiche misure, come il numero chiuso dei bagnanti, per consentirne la salvaguardia. Il Comune, cui sono delegate le funzioni amministrative in tema sul demanio marittimo, fa orecchie da mercante”.

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