“Non si può negare che il rischio per la salute dei cittadini esposti è reale e preoccupante”. Lo afferma l’Isde l’associazione dei medici per l’ambiente. Il riferimento è alla sperimentazione della tecnologia 5G in Sardegna, precisamente a Cagliari, Noragugume, Pompu e Segariu. “Saranno i laboratori di sperimentazione della nuova tecnologia e su tutto il territorio italiano milioni di residenti saranno esposti a campi elettromagnetici ad alta frequenza con densità espositive e frequenze sino ad ora inesplorate su così ampia scala”.
È quanto si legge in una nota dell’associazione che ha organizzato per sabato 11 maggio, all’Hostel Marina di Cagliari, un incontro-dibattito sull’argomento. “Indipendentemente dagli effetti biologici più noti e generali dell’elettromagnetismo ad alta frequenza – sostengono i medici – non si può negare, alla luce delle evidenze scientifiche già esistenti, seppur preliminari, che il rischio per la salute dei cittadini esposti è reale e preoccupante”.
A livello nazionale l’Isde ha richiesto “due moratorie per l’esecuzione delle sperimentazioni 5G sino a quando non sia adeguatamente pianificato un coinvolgimento attivo degli enti pubblici deputati al controllo ambientale e sanitario, non siano messe in atto valutazioni preliminari di rischio secondo metodologie codificate e un piano di monitoraggio dei possibili effetti sanitari sugli esposti, che dovrebbero in ogni caso essere opportunamente informati dei potenziali rischi”.