Speculazione sulle rinnovabili, ok al Decreto su aree idonee. La Giunta: “La Sardegna si riprende il diritto di decidere”

Via libera al decreto del ministero dell’Ambiente che fissa i criteri per individuare le aree idonee per gli impianti di fonti rinnovabili. L’accordo è stato raggiunto oggi a Roma ed è passato per la Conferenza unificata Stato, Regioni e Comuni: ora il testo dovrà essere emanato dal ministro Gilberto Pichetto Fratin. L’intesa tra Governo e Regioni è arrivata dopo alcuni giorni di fuoco: la tensione tra la Giunta Todde e l’esecutivo nazionale è salita alle stelle dopo che una prima bozza fatta circolare la settimana scorsa era stata vissuta dall’Isola come un vero e proprio schiaffo, arrivata peraltro in seguito a una prima interlocuzione con il ministro che era stata considerata positiva dalla stessa governatrice. Ieri Alessandra Todde ha rivendicato i risultati ottenuti: il Governo ha accolto tre delle richieste della Regione e in particolare la possibilità di stabilire in autonomia i criteri per autorizzare o meno un impianto – e dove – e poter pianificare una politica energetica regionale.

L’ufficialità dell’accordo è vissuta dalla Giunta come una vittoria. “Abbiamo ottenuto che sia la Sardegna a definire come fare le autorizzazioni e come dislocare gli impianti eolici e fotovoltaici nel nostro territorio per ottemperare alla quota di 6,2 Gw, senza subire le decisioni di altri e del Governo nazionale – dice la presidente della Regione -. Abbiamo inoltre ottenuto il riconoscimento del fatto che qualsiasi campo eolico offshore venga posto al largo delle coste della nostra isola, Incida sulla Sardegna in quanto ne impatta l’economia, la pesca, il turismo. La Sardegna – aggiunge Todde – infine potrà decidere quale dovrà essere il suo destino energetico: non ci saranno più autorizzazioni che passeranno sopra la nostra testa. Qualsiasi autorizzazione verrà decisa e data dagli uffici della Regione, chiaramente interpellando i Comuni, i territori e i cittadini”.

Il decreto non incide sugli impianti già autorizzati ed è per questo che il disegno di legge che prevede la sospensione per 18 mesi andrà avanti in Consiglio regionale, con l’obiettivo di bloccare quei lavori che non sono compatibili con l’idea di sviluppo del territorio della Regione e che vadano a incidere pesantemente su paesaggio, ambiente, comparto agricolo e beni culturali. “Il disegno di legge che sospende le istallazioni proposto dalla Giunta proseguirà il suo cammino – conferma Todde – e sarà necessario sia per gestire le poche autorizzazioni già date, che per costruire/comporre/definire in 180 giorni il decreto sardo delle aree idonee”.

“Siamo molto soddisfatti per il risultato ottenuto, sono state accolte le nostre proposte, crediamo di aver dato importante contributo”, ha detto l’assessore all’Industria, Emanuele Cani, al termine della Conferenza unificata. “Come Regione Sardegna abbiamo contribuito a normare una materia a livello nazionale, che ha forti implicazioni positive per la Sardegna e i sardi”, ha aggiunto.

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